Sulla stampa internazionale circolano sempre più insistentemente voci su una presunta visita segreta del principe saudita ed erede al trono, Mohammed bin Salman, in Israele.

La notizia, se fosse vera, sarebbe un evento straordinario visto che l’Arabia Saudita non riconosce Israele. A sostenere che il principe saudita ha visitato segretamente Israele sono stati per primi gli esperti della rivista araba IUVM Online poi ripresi da diverse altre agenzie come la russa Sputnik e persino dalla radiotelevisione israeliana. Tuttavia, pur non smentendo la notizia, né da ambienti governativi israeliani né dalla Corona saudita arrivano conferme.

Ammettiamo per un momento che effettivamente l’erede al trono saudita abbia effettivamente visitato Israele, cosa significherebbe questo per il complesso quadro mediorientale?

L’Arabia Saudita e con essa il mondo arabo sono sempre più sotto pressione per riconoscere Israele. Ad ostacolare questo riconoscimento c’è però l’annosa questione palestinese la cui soluzione proprio i sauditi hanno sempre messo sul piatto per un eventuale riconoscimento dello Stato Ebraico. Il problema è che in questo momento né ai sauditi né tanto meno a Israele importa della questione palestinese. Ora i problemi sono altri e sono tutti legati all’espansionismo iraniano in Medio Oriente che sia l’Arabia Saudita che Israele temono più di qualsiasi altra cosa. Quindi il problema non è risolvere la questione palestinese ma smarcarsene senza dare alle masse arabe l’impressione di abbandonare i palestinesi al loro destino e soprattutto senza lasciare all’Iran il monopolio della suddetta questione che nel mondo islamico è molto sentita e che può facilmente trasformarsi in una incredibile macchina di propaganda.

Secondo diversi media che citano fonti dei servizi segreti del Kuwait il Principe Mohammed bin Salman sarebbe quindi volato in Israele con l’obiettivo di discutere direttamente con i vertici israeliani le modalità per risolvere almeno momentaneamente la questione palestinese per poi potersi concentrare su quello che è il nemico comune, cioè l’Iran. In sostanza l’Arabia Saudita ha bisogno di riconoscere Israele per poter aprire con Gerusalemme un canale diretto e ufficiale ma non lo può fare a causa delle sue stesse richieste. E’ un cane che si morde la coda, una situazione che il Principe Mohammed bin Salman vorrebbe risolvere quanto prima.

Ripetiamo un concetto importante: siamo nel campo delle ipotesi perché non ci sono conferme di questa importantissima e rivoluzionaria visita mentre sappiamo di sicuro che nei mesi scorsi sia a livello diplomatico che a livello di servizi segreti Israele ed Arabia Saudita si sono parlati più di una volta, quindi se la notizia venisse confermata non ci sarebbe nulla di strano anche se rimarrebbe l’eccezionalità dell’evento. Partendo quindi dal concetto che non ci sono certezze possiamo comunque provare a immaginare cosa Israele ed Arabia Saudita si sarebbero potuti dire in occasione di un incontro così importante. I due ex nemici hanno oggi un nemico comune e pericolosissimo che si chiama Iran, quindi hanno bisogno di collaborare. Tuttavia a impedire una collaborazione aperta c’è la solita questione palestinese. L’Arabia Saudita vuole già da tempo sostituire Maḥmud Abbas (Abu Mazen) alla guida della Autorità Nazionale Palestinese (ANP) sostituendolo con un uomo più vicino alla Corona saudita e alle loro necessità del momento che sono appunto quelle di aprire un canale ufficiale con Israele. Quindi è prevedibile che se il principe saudita è stato in Israele è proprio di questo che avranno parlato principalmente israeliani e arabi anche perché è difficile pensare ad un cambio ai vertici della ANP senza che Israele ne sia al corrente e lo approvi. Abu Mazen, per quanto corrotto e bugiardo, fa comodo anche a Gerusalemme e cambiarlo con un leader peggiore non è certo una buona idea. Le elezioni nei territori palestinesi al momento sono impensabili perché il rischio che a vincere sia Hamas (o un personaggio vicino ai terroristi che tengon in ostaggio Gaza) è molto forte. La necessità è quindi quella di sostituire Abu Mazen senza scossoni e senza dare la possibilità a eventuali contestatori di approfittarsi della situazione a livello mediatico magari sollevando la protesta araba.

Se (e sottolineo SE) la notizia della visita del Principe Mohammed bin Salman in Israele fosse vera, sarebbe stato questo l’argomento principale dei colloqui: come rimuovere l’ostacolo rappresentato da Abu Mazen senza lasciare spiragli a chi approfitterebbe senza indugio della situazione per mettere in cattiva luce la Corona saudita. E’ il Medio Oriente, dove la politica non è mai chiara così come gli obiettivi e le strategie per raggiungerli. In Medio Oriente contano i fatti e Israele nella sua storia ha sempre fatto solo e unicamente i fatti. Lo sa bene il giovane Principe Mohammed bin Salman. Vedremo nelle prossime settimane cosa si muove sotto il variegato tendone palestinese e forse ne capiremo un po’ di più.