Fabbrica di missili di Hamas in mezzo alle case civili. Qualcosa da dire?

7 Settembre 2021

In risposta ai continui lanci di palloni incendiari, la notte scorsa Israele ha colpito obiettivi militari di Hamas nella Striscia di Gaza.

«Mentre gli israeliani si preparavano a celebrare il capodanno ebraico, Hamas ha lanciato palloni incendiari e ha appiccato incendi in Israele (…). In risposta, abbiamo colpito una fabbrica di missili e un complesso militare di Hamas a Gaza» hanno scritto i militari israeliani su Twitter.

I siti militari colpiti sono una fabbrica di missili e un impianto per la produzione di calcestruzzo che Hamas usa per costruire i tunnel del terrore.

Secondo quanto si apprende da fonti in Israele ambedue gli obiettivi si trovavano al centro di un’area residenziale nella Striscia di Gaza, vicino a siti culturali, moschee e ad un impianto idrico.

Nonostante questo i caccia israeliani hanno colpito gli obiettivi con estrema precisione tanto che non si registrano feriti nemmeno tra le fila di Hamas.

Tuttavia non si può fare a meno di notare come Hamas continui impunemente a installare obiettivi militari in prossimità di aree altamente abitate con enormi rischi per la popolazione.

E se invece di redarguire Israele per il solo fatto di difendersi, la Comunità internazionale e in particolare l’Unione Europea cominciasse a condannare questo vigliacco comportamento dei terroristi palestinesi e smettesse di finanziare con il denaro della cooperazione le operazioni terroristiche di Hamas, forse sarebbe una delle poche cose giuste decise a Bruxelles.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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