Il presidente iraniano ha incontrato alti funzionari palestinesi a Damasco e ha espresso il sostegno del suo Paese, mentre Teheran e la Siria firmavano una serie di accordi.
Khaled Abdul-Majid, funzionario palestinese con sede a Damasco, ha riferito che la delegazione – che comprendeva alti dirigenti dei gruppi terroristici Hamas e Jihad islamica palestinese – ha informato il presidente iraniano Ebrahim Raisi sulla situazione in Cisgiordania, Gerusalemme e nella Striscia di Gaza.
L’Iran è stato uno dei principali sostenitori di alcune fazioni palestinesi, fornendo loro armi e denaro.
“I leader palestinesi hanno ringraziato l’Iran per il suo sostegno alla resistenza e alla causa palestinese”, ha dichiarato Abdul-Majid dopo l’incontro. Abdul-Majid, che è un leader della Coalizione delle Fazioni di Resistenza Palestinese, alleata del governo siriano, ha aggiunto che Raisi ha confermato ai funzionari palestinesi che l’Iran continuerà a sostenere i palestinesi.
Tra i palestinesi presenti c’erano il leader della Jihad islamica Ziad Nakhaleh, che ha sede in Siria, e Khalil al-Hayya, un membro di spicco di Hamas, che governa Gaza.
Secondo un comunicato dell’ufficio di Raisi, il presidente iraniano ha esortato i musulmani a “usare tutte le loro capacità per ottenere i diritti violati della Palestina e la libertà della santa Quds [Gerusalemme]”.
“Oggi più che mai, l’unità e la coesione delle forze di resistenza, della regione e del mondo islamico sono necessarie per accelerare la sconfitta del regime sionista e la liberazione della santa Quds e della sovranità dei palestinesi sul loro destino”, ha dichiarato Raisi.
Ha aggiunto: “Consideriamo il crollo del regime sionista, i cui effetti sono visibili, molto vicino”.
Raisi ha iniziato una visita di due giorni in Siria durante la quale i due alleati hanno firmato una serie di accordi di cooperazione a lungo termine sul petrolio e su altri settori per rafforzare i legami economici. Raisi ha avuto colloqui con il presidente siriano Bashar Assad e ha visitato i santuari sacri dei musulmani sciiti vicino alla capitale Damasco.
Teheran è stato il principale sostenitore del governo di Assad da quando la rivolta del 2011 si è trasformata in una vera e propria guerra civile e ha svolto un ruolo strumentale nel ribaltare le sorti del conflitto a suo favore.
L’Iran ha inviato in Siria decine di consiglieri militari e migliaia di combattenti per combattere al fianco di Assad. Teheran è stata anche un’ancora di salvezza economica per Assad, inviando carburante e linee di credito per miliardi di dollari.
Negli ultimi anni le forze governative siriane hanno ripreso il controllo di ampie zone del Paese, con l’aiuto dei suoi due principali alleati: Russia e Iran.