Sale decisamente il tono della sfida tra Iran e Stati Uniti e si passa alle dirette minacce militari sia agli stessi Stati Uniti che a Israele (che chiaramente non può mancare nel vocabolario degli Ayatollah).
A lanciare minacce concrete non è uno qualsiasi ma uno dei maggiori rappresentanti del regime iraniano, Mojtaba Zonour, membro anziano della Commissione per la politica estera e la sicurezza nazionale del Parlamento iraniano. Anche per farlo non sceglie una agenzia qualsiasi ma l’Agenzia FARS, cioè una delle agenzie di stampa iraniane più seguite all’estero.
Parte dal lontano Mojtaba Zonour per minacciare Israele, cioè dalla Quinta Flotta americana di stanza nel Golfo che, secondo l’esponete iraniano, è a tiro dei missili iraniani. «La Quinta Flotta dell’esercito americano è in parte di stanza in Bahrain e in parte nell’oceano Indiano, tutti punti entro il range dei nostri missili» ha detto Zonour alla FARS. «Se gli Stati Uniti fanno un errore raderemo al suolo le loro basi» ha poi aggiunto.
Ma la minaccia più seria arriva contro Israele. Dopo aver sottolineato che l’esercito iraniano è stato preparato per affrontare qualsiasi sfida lancia la minaccia contro lo Stato Ebraico. «Se il nemico spara un missile contro l’Iran il Paese reagirà sparando un missile direttamente su Tel Aviv» ha detto Zonour aggiungendo che «a un missile iraniano ci vogliono solo sette minuti per raggiungere Tel Aviv».
Sempre la FARS riporta altre minacce di altro livello in particolare quelle lanciate dal Generale Amir Ali Hajizadeh, comandante della sezione aerospaziale delle Guardie della Rivoluzione iraniana il quale a margine delle manovre militari appena compiute dai pasdaran iraniani ha confermato che «se il nemico commette errori i ruggenti missili iraniani colpiranno i loro obiettivi» con un chiaro riferimento a Israele.
Ora, come sempre le minacce iraniane a Israele vengono fatte passare in secondo piano dai media occidentali e soprattutto vengono sistematicamente ignorate dalla politica occidentale anche quando, come in questo caso, a formularle sono personaggi di altissimo livello del regime iraniano. Nessuna parola di condanna da parte della Mogerini né da parte delle Nazioni Unite che semplicemente fanno finta di nulla. Evidentemente sono ancora convinti di poter ragionare con un regime islamo-nazista che ha fatto della violenza e della minaccia l’unica forma di politica estera.
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