Sale la tensione sul Golan dopo che aerei israeliani hanno attaccato e distrutto una base ISIS in Siria a seguito di un agguato subito da una pattuglia israeliana da parte, sembra, di miliziani dello Stato Islamico.

I fatti

Ieri una pattuglia della Brigata Golani che stava pattugliando la zona di confine tra Israele e Siria è stata attaccata da un gruppo di terroristi apparentemente appartenenti al ISIS. I terroristi hanno teso un vero e proprio agguato ai militari israeliani usando mitragliatrici e sparando colpi di mortaio. La risposta israeliana è stata immediata e micidiale. Prima i militari israeliani hanno risposto al fuoco avvisando la base dell’agguato, poi il comando del IDF ha deciso per una risposta chiara e inequivocabile facendo decollare i caccia che hanno colpito i terroristi uccidendone quattro. Più tardi l’aviazione israeliana ha bombardato la base da dove erano partiti i terroristi, una base dell’Onu abbandonata all’interno del territorio siriano, distruggendola completamente.

ISIS con tanto Hezbollah intorno

Anche se sembra certo che l’agguato alla pattuglia della Brigata Golani sia stato teso da miliziani di ISIS, la decisa reazione israeliana era volta a mandare un segnale a Hezbollah e a chiunque abbia intenzioni ostili verso Israele. In Italia direbbero “parlare a nuora perché suocera intenda”. Infatti la presenza di ISIS sul Golan è piuttosto ininfluente mentre invece è massiccia (per non dire imponente) la presenza di miliziani di Hezbollah e di militari iraniani. Una vera minaccia per la piccola democrazia israeliana.

Scritto da Sarah G. Frankl