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Secondo il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, attualmente non ci sono le condizioni per la soluzione dei due stati per due popoli. Lo ha detto ieri durante una seduta speciale alla Knesset, il Parlamento israeliano, dedicata al problema palestinese.

Netanyahu ha detto che fino a quando i palestinesi non riconosceranno Israele come Stato Ebraico e non accetteranno di costruire un loro stato demilitarizzato, non ci saranno le condizioni affinché si realizzi la soluzione dei due Stati. «I palestinesi devono ancora soddisfare i requisiti di base delineati dal Governo per un accordo di pace definitivo e la successiva creazione di due Stati» ha detto Netanyahu alla Knesset.

Il Premier israeliano ha poi respinto le accuse che piovono da diverse aree della comunità internazionale in merito al fatto che l’attuale situazione di tensione in Cisgiordania sarebbe da attribuire alle politiche del Governo israeliano. «Il ciclo di violenza attualmente in corso è il frutto di una campagna di odio orchestrata e diretta dai vertici palestinesi che non intendono soddisfare gli accordi presi in passato e cercano di alzare la posta».

Netanyahu ha poi toccato il punto della sicurezza affermando che «la storia recente ci ha insegnato che solo l’IDF può garantire la sicurezza della Cisgiordania ed evitare infiltrazioni terroristiche assicurando così anche la sicurezza di Israele. Non c’è separazione sulla sicurezza, nessuna, non esiste. Israele deve essere responsabile per la sua sicurezza» aggiungendo che senza il disarmo palestinese e un reciproco riconoscimento lo Stato Ebraico non può permettersi di firmare nessun accordo.

Netanyahu ha poi rivolto la sua attenzione al capo della opposizione, Isaac Herzog, chiamandolo confidenzialmente con il suo soprannome (Bougie n.d.r.) e contestando le sue recenti critiche. «Buongiorno Bougie, sembra che tu sia l’ultimo a rendersi conto della realtà» ha detto Netanyahu rivolto direttamente a Herzog il quale aveva chiesto al Governo di intraprendere iniziative unilaterali per i due Stati. Il Premier ha poi spiegato che la responsabilità di un Primo Ministro israeliano non è quella di mettere la testa sotto la sabbia ma di garantire la sicurezza di Israele. «Stiamo combattendo il nemico dentro e fuori i nostri confini. Di fronte agli incredibili cambiamenti in corso nel mondo che ci circonda, nelle attuali circostanze non possiamo applicare la soluzione dei due Stati per due popoli senza precise garanzie per la nostra sicurezza» ha ribadito il Premier israeliano.

Nel suo intervento Netanyahu ha poi ricordato che i palestinesi allevano i loro figli con l’idea di distruggere Israele. «Nelle scuole della Cisgiordania insegnano ai bambini a “liberare” Israele nella sua interezza. Non si parla di confini del 67, stanno parlando del 1948». Poi ha respinto con decisione l’ipotesi, ventilata dal Segretario dell’Onu Ban Ki-Moon, che l’attuale ondata di violenza sia il frutto della disperazione dei palestinesi e della cosiddetta “occupazione”. «Il terrore non è frutto della disperazione. Il terrore nasce da una cultura di morte il cui obbiettivo non è quello di liberare uno Stato ma di distruggere uno Stato. Il terrore è il frutto di una ideologia totalitaria e del desiderio di uccidere gli ebrei» ha concluso Netanyahu.

Immediata la risposta di Isaac Herzog il quale ha affermato che le parole del Premier erano “parole vuote” e che Netanyahu non era affatto interessato alla separazione tra Israele e Palestina aggiungendo di credere fermamente che la sicurezza dei cittadini israeliani fosse direttamente legata alla separazione tra i due Stati. «Non avete davvero intenzione di separaci dai palestinesi. Potete circondare Israele con mura e filo spinato ma i palestinesi rimarranno in mezzo a noi» ha detto il leader della Zionist Union aggiungendo che «senza separaci dai palestinesi Israele si trasformerà in uno Stato arabo-israeliano e ben presto a Gerusalemme avremo un sindaco arabo». Herzog ha poi accusato Netanyahu di aver fallito nel garantire la stessa esistenza di Israele ricordando l’accordo sul nucleare iraniano che Israele non è riuscito ad evitare.

La polemica tra Netanyahu ed Herzog va avanti ormai da settimane con quest’ultimo che sembra addirittura più a destra del Premier con la sua proposta di separazione unilaterale tanto da ricevere critiche persino dal suo partito.

Cronaca di Sarah F.