Israele simula l’attacco all’Iran. E a sorpresa ci sono anche gli USA

18 Maggio 2022

Una esercitazione senza precedenti che simula l’attacco all’Iran e che coinvolge decine di jet e, udite udite, vede la partecipazione anche degli Stati Uniti con gli aerei cisterna.

Sembra proprio un messaggio all’Iran quello che Israele e Stati Uniti stanno mandando con questa esercitazione che prenderà il via nei prossimi giorni, praticamente in contemporanea con l’esercitazione terrestre (contro Hezbollah) denominata “Chariots of Fire”.

La novità sostanziale è proprio la partecipazione degli Stati Uniti in una esercitazione dichiaratamente dedicata ad un attacco alle centrali nucleari iraniane.

La stessa cosa non avvenne una decina di anni fa quando tutto faceva pensare che Israele stesse per attaccare l’Iran e portò avanti una esercitazione molto simile a questa.

Questa volta invece gli Stati Uniti partecipano con aerei cisterna che hanno il compito di rifornire le decine di jet che – teoricamente – dovrebbero insinuarsi in profondità nel territorio iraniano per colpire gli obiettivi.

Più che una esercitazione assomiglia a una prova generale visto che non mancano certo i segnali che Israele sia sul punto di colpire effettivamente l’Iran.

Nell’ultimo anno l’esercito israeliano ha studiato tutti gli scenari possibili in caso di attacco all’Iran prendendo tutti i provvedimenti necessari per eventuali ritorsioni da Hezbollah e/o Hamas. L’esercitazione Chariots of Fire mira proprio a simulare la difesa del confine nord.

Domani il Ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, sarà al Pentagono probabilmente per discutere xon il suo omologo americano gli scenari di un attacco all’Iran.

Probabilmente per lo stesso motivo ieri è arrivato in Israele Michael Kurilla, capo del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), che sovrintende alla cooperazione militare USA-Israele.

L’attacco all’Iran

Gli esperti militari sostengono che oltre a dover trovare il modo di colpire le strutture iraniane sepolte in profondità nel sottosuolo, che richiedono munizioni e tattiche specializzate, l’IAF dovrà fare i conti con difese aeree iraniane sempre più sofisticate per condurre un tale attacco.

L’aviazione dovrà anche prepararsi per la più che probabile rappresaglia contro Israele da parte dell’Iran e dei suoi alleati nella regione.

Ieri Gantz ha ammonito che «il prezzo per affrontare la sfida iraniana a livello globale o regionale è superiore a quello di un anno fa e inferiore a quello che sarà tra un anno». Un modo per dire che bisogna fare presto e che l’attacco potrebbe essere davvero imminente.

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