Anche ieri sera missili sono stati lanciati da Gaza contro il sud di Israele e anche ieri sera l’aviazione israeliana ha risposto colpendo obbiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Il nuovo lancio di missili contro i civili israeliani, il quarto in pochi giorni, arriva al culmine di una giornata di scontri a Gerusalemme e in Cisgiordania che ieri ha portato il Governo israeliano a indire una riunione straordinaria e a varare nuove norme per la difesa.
«Stiamo combattendo una guerra all’ultimo sangue contro il terrorismo palestinese» ha detto Netanyahu ieri sera al termine della riunione con i funzionari della Difesa, «per questo motivo ho ordinato una serie di misure supplementari al fine di prevenire attacchi terroristici e garantire che i terroristi vengano puniti adeguatamente».
Tra le misure implementate c’è la distruzione immediata delle case dei terroristi, l’estensione della detenzione amministrativa, aumento delle forze di sicurezza a Gerusalemme e in Cisgiordania, la limitazione dell’accesso per i palestinesi alla zona vecchia di Gerusalemme e in particolare al Monte del Tempio. Oltre a queste ci sono una serie di misure aggiuntive che riguardano le regole di ingaggio per le forze di polizia.
Le misure adottate ieri sera dal Governo israeliano non soddisfano però molti dei deputati della Knesset, anche del Likud, che chiedono pugno di ferro nei confronti della ANP (Autorità Nazionale palestinese) e in particolare nei confronti di Abu Mazen che anche ieri si è reso responsabile di un gravissimo atto di incitamento all’odio. Da più parti ormai si chiede un intervento articolato in Cisgiordania per prevenire una terza intifada che molti danno già per iniziata. In molti chiedono anche la fine di qualsiasi assistenza alla West Bank a partire dal taglio di luce, acqua e telefonia.
Relazione di Einav Ben H. (Gerusalemme)