Continua la guerra a basso profilo di Erdogan contro Israele. Qualche giorno fa alcuni organi di stampa tra i quali il Telegraph, avevano avanzato l’ipotesi che la Turchia potesse concedere la cittadinanza turca ad almeno sette terroristi di Hamas in modo che avessero la possibilità di poter girare tranquillamente per il mondo e organizzare attentati.
A quanto pare quella che sino a pochi giorni fa era solo una ipotesi è diventata realtà. E forse i nuovi cittadini turchi sarebbero ben più di sette ma almeno una ventina.
L’accordo tra la Turchia e Hamas sarebbe uscito dagli ultimi colloqui tra Erdogan e il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, che in questi giorni si trova in Turchia proprio per finalizzare alcuni accordi di cooperazione in ambito terroristico.
Non si conoscono i nomi dei “nuovi cittadini turchi”, sappiamo solo che sono terroristi che erano in carcere in Israele con accuse molto gravi e che sono stati liberati nell’ambito dell’operazione che ha portato alla liberazione di Gilad Shalit.
Ma a cosa è finalizzato tutto questo? Nonostante Ankara neghi che vi siano finalità terroristiche dietro alla concessione della cittadinanza ai venti terroristi di Hamas e insista con la scusa che sia un premio per la loro condotta, l’intelligence israeliana è convinta che la concessione dei passaporti turchi sia finalizzata a permettere ai terroristi di girare in tutto il mondo per organizzare attentati o svolgere altre attività legate alle operazioni di Hamas.
Era già molto grave il fatto che Erdogan avesse permesso ad Hamas di aprire un ufficio in Turchia e che continuasse apertamente a sostenere il gruppo che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza, ma qui si va molto oltre. Qui si arriva a favorire apertamente le attività terroristiche di Hamas nascondendole sotto la calda coperta dei passaporti turchi.
Quando si deciderà la comunità internazionale a fare qualcosa contro il nuovo capo del terrorismo islamico internazionale?