La scoppola di Israele a Hezbollah cambia tutto

Solo tra qualche giorno potremo avere veramente l'idea di quanto forte sia stata la scoppola inferta da Israele a Hezbollah. Ma già da ora cambia tutto sul fronte nord
26 Agosto 2024
hassan nasrallah hezbollah

Non credo in tutta onestà che ieri ci si sia resi conto delle reali dimensioni dell’attacco preventivo condotto da Israele contro Hezbollah.

I caccia israeliani hanno sorpreso allo scoperto migliaia di lanciatori di ogni tipo, dai razzi katiuscia fino ai pachidermici lanciatori per i missili balistici Petah 110 che – nei piani di Hezbollah – insieme ai droni dovevano essere quella seconda ondata che avrebbe colpito i bersagli designati dopo che migliaia di razzi avevano saturato le difese israeliane.

A Hezbollah sono rimasti circa 300 razzi da lanciare su Israele. Piccola curiosità, tra le poche cose che sono riusciti a colpire c’era un allevamento di polli, fatto questo che ha scatenato l’ilarità sui social, specie da parte araba, che ha prodotto una infinità di meme su “Nasrallah lo sterminatore di polli”.

Il patetico discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, andato in onda ieri sera sulla rete del gruppo terrorista nel quale affermava che l’attacco era stato un successo, è servito solo a confermare quanto grossa fosse stata la sberla ricevuta da Hezbollah.

Parliamo della distruzione di migliaia di lanciatori con relativi equipaggi, anche se Hezbollah parla di soli tre morti. Una pioggia di bombe concentrata in poco tempo come non si era mai vista che non solo ha dimostrato l’efficienza dell’aviazione israeliana, ma soprattutto ha dimostrato la letalità della intelligence di Gerusalemme.  

Ora sul fronte nord cambia tutto. Anche se Nasrallah ha fatto capire che intende muoversi verso una de-escalation, Israele rimane fermo sul punto che Hezbollah si deve ritirare oltre la linea blu delimitata dal fiume Litani.

Non solo, se i terroristi libanesi intendessero riprendere con lo stillicidio di razzi visto dall’8 ottobre ad oggi, si sbagliano di grosso. Israele intende far rientrare le migliaia di sfollati dai villaggi e kibbutz del nord il prima possibile. Il che vuol dire applicazione alla lettera e in tutte le sue componenti della risoluzione 1701 dell’ONU. Spetta a UNIFIL farla rispettare, diversamente lo farà Israele.  

Maurizia De Groot Vos

Italo-Israeliana, Analista senior per il Medio Oriente. Detesta i social ma li ritiene un male necessario. Vive a Bruxelles

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