Si chiama Waleed il bambino nato a Gaza che con la sua venuta al mondo ha portato la popolazione della Striscia a quota due milioni, una crescita demografica senza precedenti a dispetto della narrativa che vuole esserci un genocidio in corso a Gaza.
A rendere nota la lieta novella è stato il portavoce del Ministero degli Interni di Hamas, Iyad Bezm, il quale ha precisato che il bambino, nome completo Waleed Shaath, è nato a Rafah nella serata di mercoledì e ha battuto di un soffio una bambina, Lana Ayad, nata pochi minuti dopo che quindi è la numero 2.000.001.
Retorica a parte la Striscia di Gaza è uno dei luoghi con la più alta densità di abitanti per Kmq del mondo , soprattutto, è uno dei luoghi con la più alta crescita demografica al mondo, superiore a quella seppur da record che si può constatare in Giudea e Samaria. L’equazione che ne esce restituisce un quadro socio-economico tutt’altro che ottimale con un sovraffollamento marcato che secondo alcune stime porterà la Striscia di Gaza ad essere invivibile nel 2020.
La logica dell’utero come arma di conquista
Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007, da quando cioè avendo vinto le elezioni dopo il ritiro di Israele ha espulso con la forza anche i “cugini” di Fatah, porta avanti una vera e propria politica demografica di tipo islamico così come propagandata dalla Fratellanza Musulmana, quella politica cioè che vuole l’uso dell’utero delle donne come arma per la conquista islamica del mondo. Per questo il gruppo terrorista islamico incentiva in vario modo alla procreazione anche se una tale decisione comporta un forte sovraffollamento della Striscia di Gaza con tutti i relativi problemi che da questo ne conseguono. Il blocco imposto da Egitto e Israele a causa del governo terrorista di Hamas aggrava solo in parte le già critiche condizioni della popolazione in quanto non tocca i beni essenziali ma solo i materiali che potrebbero servire ad Hamas per costruire armi o tunnel. Tuttavia la gestione mafiosa degli aiuti alla popolazione da parte di Hamas, la totale mancanza di volontà nell’implementare progetti di sviluppo (sebbene ampiamente finanziati dall’occidente) uniti alla volontà di continuare il conflitto con Israele ed Egitto ha portato le condizioni socio-economiche della Striscia di Gaza al punto più basso dal 1967.
Le ultime stime disponibili per quanto riguarda la Striscia di Gaza che risalgono al 2014 parlano di 4,5 bambini per donna, un numero davvero incredibile che va contro ogni logica umana ma non contro quella dell’utero come arma di conquista. Complessivamente si stima che la popolazione araba nella Striscia di Gaza, in Giudea e Samaria sia cresciuta di 9/10 volte rispetto a quella che c’era nel 1948. Altro che genocidio.
Scritto da Sarah F.