Il Medio Oriente è in fiamme e ogni Stato, ogni nazione mediorientale combatte il terrorismo islamico con ogni mezzo di cui dispone. E’ normale combattere chi ci vuole uccidere. Eppure se Israele combatte i terroristi, cioè coloro che vorrebbero vedere tutti gli israeliani morti, viene criticato.
C’è qualcosa che non torna in tutto questo e sono sempre più convinta che una parte delle colpe sia da addebitare allo stesso Israele. Non perché i governanti israeliani abbiano sbagliato qualcosa, hanno cercato in tutti i modi di arrivare a un compromesso pacifico con i nemici, ma perché si arriva a un punto in cui se non puoi ottenere un compromesso pacifico con i tuoi nemici che ti metta in sicurezza, li devi combattere con ogni mezzo, proprio come fanno tutti gli altri in Medio Oriente.
Ebbene, ormai quel punto è stato superato da un po’. Per rincorrere un compromesso pacifico Israele sta subendo di tutto, dagli attacchi mediatici alle ridicole risoluzione dell’ONU e dell’UNESCO, dai boicottaggi che mirano a delegittimarlo agli attentati che massacrano intere famiglie. E adesso deve subire anche la rivolta araba per qualche metal detector sul Monte del Tempio. Quando è troppo è troppo.
Forse è arrivato il momento di riconsiderare seriamente il rapporto con i cosiddetti palestinesi. Forse è arrivato il momento di considerarli come loro considerano Israele, cioè un nemico. E con il nemico non si tratta, lo si combatte.
Basta energia elettrica gratis, basta permessi di ingresso in Israele per lavoro, basta cure gratuite negli ospedali israeliani. Se sono nemici vanno trattati come tali. Tanto, più gliene fai e meno ne hai fatte. Ci sono gli ultimi 70 anni a dimostrarlo. Hanno rifiutato qualsiasi accordo solo perché non intendono riconoscere Israele. Lo sanno tutti. Mi spiegate allora perché si continua a cercare di trovare un compromesso? Mi spiegate perché li si continua ad aiutare quando loro entrano in casa nostra e ci massacrano?
Continuiamo a insistere sulla soluzione a due Stati quando sono loro che non la vogliono questo tipo di soluzione. Ma siamo masochisti o cosa?
C’è un momento in cui si deve dire basta, un momento in cui si deve capire che non si può fare di più per raggiungere un compromesso con il nemico, specie se il nemico quel compromesso no lo vuole, un momento in cui si devono prendere decisioni per il futuro del proprio popolo. A me sembra che quel momento sia arrivato.