Hamas come Hezbollah. E’ questo il vero obiettivo di Yahya Sinwar, il nuovo capo dei terroristi che tengono in ostaggio la Striscia di Gaza.
L’apparente cedimento di Hamas che ha deciso di cedere l’amministrazione civile della Striscia di Gaza alla Autorità Palestinese e che molti stolti ottimisti hanno salutato come “un passo verso la pace”, altro non è che un primo passo verso la trasformazione di Hamas in qualcosa di molto simile a Hezbollah.
Come ho avuto modo di spiegare in un’altra occasione, la principale condizione imposta da Hamas per cedere il controllo civile di Gaza è quella che il controllo militare del territorio rimanga in mano ai terroristi. Sinwar vuole quindi un sistema di tipo libanese per Gaza, con la parte dell’amministrazione civile delegata a un organismo in qualche modo riconosciuto qual’è purtroppo l’Autorità Palestinese, e il controllo della parte militare delegato ai terroristi.
Mentre l’Autorità Palestinese rimetterà in carreggiata tutta l’amministrazione civile (acqua, luce, sanità, sistemi fognari ecc. ecc.) Hamas potrà così concentrarsi sul lato militare, continuare a costruire tunnel, a comprare armi e procedere speditamente verso il prossimo conflitto con Israele. E’ lo stesso sistema usato con successo da Hezbollah in Libano.
E sembra che, viste le ottimistiche reazioni internazionali, per il momento questa idea stia funzionando alla grande.
L’obiettivo finale di Yahya Sinwar è quello di ottenere lo stesso trattamento di Hezbollah che invece di essere considerato un gruppo terrorista, com’è in effetti, da buona parte del consesso internazionale viene considerato alla stregua di un esercito regolare e come pezzo importante delle istituzioni libanesi.
E’ un inganno formidabile quello studiato dai terroristi arabo-palestinesi, un inganno che ha già visto il plauso dei Paesi arabi e dell’Unione Europea i quali hanno accolto la furbesca decisione di Hamas come un importante passo verso la pace quando invece è l’esatto contrario.