Quando il Presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) nel settembre del 2016 fece il suo discorso davanti alle Nazioni Unite nel quale prometteva di «voler coesistere accanto allo Stato di Israele in pace e sicurezza come buoni vicini» e promise di supportare la lotta al terrorismo, tutti naturalmente gli credettero (chissà perché) e ne elogiarono la “moderazione” con applausi a scena aperta.
Bene, dopo quasi un anno di quel discorso non è rimasto nulla, ogni azione di Abu Mazen è andata in direzione esattamente opposta a quanto dichiarato davanti alla Assemblea dell’ONU.
In questi ultimi mesi tutte le azioni di Abu Mazen si sono concentrate unicamente sul nuocere a Israele e alla sicurezza. In particolare, come ricorda lo studioso Tuvia Brodie sul suo blog, Abu Mazen ha fatto tre cose:
- ha dichiarato guerra ai luoghi più sacri per l’ebraismo usando l’UNESCO per cambiare la storia e muovere guerra alla religione ebraica
- ha infiammato e incitato la violenza contro Israele e contro gli ebrei
- ha continuato a pagare i terroristi che hanno compiuto attentati contro Israele e gli israeliani arrivando addirittura ad aumentare il budget destinato al sostegno alle famiglie dei terroristi (loro li chiamano martiri) premiando così chi uccide un ebreo
Non pago, più recentemente in occasione dei disordini al Monte del Tempio ha cercato di infiammare i già bollenti animi tentando di scatenare una guerra di religione nel maldestro tentativo di coinvolgere tutto il mondo islamico contro Israele con la falsa accusa che lo Stato Ebraico stava cercando di cambiare lo status quo del Monte del Tempio.
Il problema è che la comunità internazionale è così abituata alle menzogne arabe che oggi nessuno ricorda più quel discorso e quelle solenni promesse proferite davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite, nessuno fa caso se Abu Mazen oggi dice una cosa e domani fa l’esatto contrario. Quando si tratta degli “angeli della pace” palestinesi tutto il mondo diventa cieco e sordo di fronte alle evidenti contraddizioni, agli incitamenti all’odio religioso e alle sovvenzioni al terrorismo islamico. Anzi, un organismo importante come l’Unione Europea continua imperterrita a inviare denaro alla Autorità Palestinese ben sapendo che una buona parte di quel denaro finisce nel sostegno al terrorismo e nella istigazione all’odio verso gli ebrei. All’Unione Europea non è servita nemmeno la straziante testimonianza della piccola Ayla Shapira che proprio davanti al Parlamento Europeo ha denunciato come il lavoro più pagato in Palestina sia quello del terrorista e che è proprio l’Europa a finanziare il terrorismo di matrice palestinese. Tutto è rimasto come prima, compreso il falso mantra che sono gli insediamenti israeliani ad essere l’unico ostacolo alla pace.
Negli ultimi dieci mesi Abu Mazen non ha fatto altro che soffiare sul fuoco della violenza e dell’odio anti-ebraico, ha continuato a tenere la popolazione arabo-palestinese nella miseria – nonostante i miliardi di aiuti internazionali – solo per poter alimentare l’odio verso Israele e incitare alla violenza. Pochi giorni fa, nonostante il cedimento di Netanyahu sul Monte del Tempio, ha chiesto di non interrompere le manifestazioni e di continuare con le violenze chiamando alla Jihad, la guerra santa, con il chiaro intento di scatenare il mondo islamico contro Israele.
E questo sarebbe un uomo di pace? Sarebbe Abu Mazen l’uomo con cui, secondo la Comunità Internazionale, Israele dovrebbe trattare la pace e creare le condizioni per due Stati che vivano in pace l’uno accanto all’altro? Francamente mi sembra improponibile.
Eppure, nonostante le evidenze, nonostante i palesi atti di guerra contro Israele, quest’uomo, questo “angelo della pace” continua a riscuotere consensi e a incassare denaro dall’Unione Europea come se fosse l’unica speranza di pace per il Medio Oriente quando in realtà è proprio lui ad essere il vero ostacolo alla pace tra israeliani e palestinesi. Almeno Hamas ha la faccia per dichiarasi nemico di Israele e affrontarne le conseguenze. Abu Mazen no, lui è più subdolo, va in giro a parlare di pace, di “mano tesa” ma poi agisce come se fosse in guerra alimentando odio e violenza.
Quando l’Europa capirà che il vero ostacolo alla pace e allo sviluppo del cosiddetto “popolo palestinese” si chiama Abu Mazen sarà troppo tardi. I danni alla pace che sta facendo quest’uomo sono generazionali e si continueranno a pagare per decenni.