L’unico che crede ancora che degli iraniani ci si possa fidare è Obama. L’AIEA (Agenzia per l’Energia Atomica) ha scoperto tracce di uranio artificiale nel sito militare di Parchin, un sito al quale per lungo tempo gli iraniani avevano interdetto l’ingresso degli ispettori. La cosa è gravissima perché dimostra non solo che l’Iran stava cercando di ottenere armi nucleari a dispetto delle smentite, ma che degli iraniani non ci si può assolutamente fidare.
La rivelazione arriva dal Wall Street Journal che punta il dito sul fatto che gli iraniani avevano sempre sostenuto che nel sito di Parchin si stavano testando solo armi convenzionali e questo nonostante le intelligence di mezzo mondo sapessero benissimo che in quella base si stava cercando di ottenere armi nucleare e si stavano testando i detonatori, fase finale di qualsiasi progetto nucleare militare. Prima di consentire agli ispettori della AIEA l’accesso alla base di Parchin gli iraniani hanno cercato di ripulire tutto. Interi padiglioni e laboratori di ricerca fatti sparire nel nulla, ma questo non è bastato per nascondere agli ispettori tutte le tracce degli esperimenti.
L’Amministrazione Obama tuttavia minimizza e parla di «programma nucleare iraniano interrotto nel 2003» e di «prove legate a programmi del passato» quando le prove raccolte dalla AIEA dimostrano che gli iraniani non solo cercavano di ottenere armi atomiche ma che la loro ricerca è durata fino a tempi recenti e che erano vicinissimi ad ottenerle. Ancora nel 2014 c’erano evidenze che l’Iran conducesse esperimenti segreti nel sito di Parchin.
La scoperta ripropone una domanda più volte avanzata dal Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, a Obama e ai sostenitori dell’accordo sul nucleare iraniano, cioè: quanto ci si può fidare degli iraniani se fino a ieri negavano persino che a Parchin si conducessero test per armi nucleari? E siamo sicuri che non abbiano altre basi segrete dove continuare il loro programma nucleare? Ma ormai Obama a queste domande non risponderà più, il danno è fatto e sarà il suo successore a raccogliere la patata bollente.
Scritto da Sarah F.