Per 70 anni i profughi palestinesi sono stati un problema per Israele e per la comunità internazionale, è il momento che ad assumersi le proprie responsabilità siano i loro creatori, cioè gli arabi.
Ieri sera tardi su Ynet è stato pubblicato un editoriale a firma Yael Patir che sembra scritto dalla dirigenza palestinese più che da un giornalista israeliano e che non sfigurerebbe nemmeno su Haaretz. In sostanza l’editorialista critica aspramente la decisione del Presidente Trump di congelare i fondi destinati alla UNRWA.
Scrive Patir che con questa decisione «i palestinesi sono di nuovo visti come vittime, mentre il presidente americano è visto come un bullo che colpisce chiunque non accetti le sue dichiarazioni, in particolare quella su Gerusalemme». Pur ammettendo che «ci sono due argomenti chiave contro l’UNRWA: innanzitutto che l’agenzia perpetua e ingigantisce la questione dei rifugiati palestinesi e secondo che le sue istituzioni aiutano il terrorismo palestinese direttamente o indirettamente, come hanno fatto più volte durante l’operazione Protective Edge», Yael Patir afferma che «la UNRWA rimane l’organismo principale che si occupa di un problema che deve ancora essere risolto. Di conseguenza, dalla sua creazione nel dicembre 1949, l’ONU continua a rinnovargli il mandato. Persino il governo israeliano sa che l’aiuto fornito dall’organizzazione ai rifugiati nei campi dell’educazione, della salute, del benessere e di una varietà di servizi sociali ha impedito il deterioramento di una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza».
La chiave sta tutta nelle parole “organismo che si occupa di un problema irrisolto” che poi sarebbe quello dei finti profughi palestinesi, finti perché per il Diritto Internazionale quelli non sono profughi ma dovrebbero essere assimilati nei Paesi che li ospitano. Il “problema irrisolto” quindi non l’hanno creato né Israele né gli Stati Uniti, lo hanno creato coloro che hanno voluto un’agenzia ONU dedicata unicamente ai palestinesi e completamente illegale, totalmente fuori dal concetto di rifugiato così come esposto dalle stesse Nazioni Unite e applicato dalla vera agenzia ONU che si occupa di rifugiati, cioè la UNHCR. Quello dei profughi palestinesi è quindi un problema totalmente inventato che da oltre 70 anni impedisce qualsiasi accordo di pace tra palestinesi e israeliani e che quasi certamente è stato creato ad hoc proprio per questo. Continuare a far finta che questa assurda agenzia sia utile a qualcuno è quindi non solo sbagliato ma se c’è qualcosa che ostacola la pace questo è proprio la presenza della UNRWA che è si utile, ma solo a chi la pace tra israeliani e palestinesi non la vuole e vuole invece continuare a perpetrare l’enorme business che ruota attorno alla questione palestinese.
Il Presidente Trump non ha quindi commesso un “atto di bullismo” nel decidere che è ora di finirla con i finanziamenti destinati a una agenzia non solo costosissima ma totalmente dannosa all’obiettivo della pace. L’unico atto di bullismo è stato quello che nel 1949 ha istituito una macchina che sforna finti profughi palestinesi al solo scopo di esacerbare un problema che altrimenti non ci sarebbe. E’ ora che di quell’atto di bullismo vero se ne facciano carico i loro creatori, cioè gli arabi anche se ci sarebbe pure l’Unione Sovietica che però nel frattempo non c’è più e non sarà certo Putin a farsene carico.
E per vedere quanto fino ad oggi gli arabi se ne siano infischiati di questo problema creato da loro basta andare a vedere di quali Diritti godono i profughi palestinesi ospitati nei Paesi arabi, cioè nessuno, oppure basta scorrere la lista dei donatori dove i paesi arabi figurano tra gli ultimi posti nonostante i petrodollari. Chi è il bullo allora?