Un Israeliano che odia Israele e gli israeliani qual’è Gideon Levi si compiace del fatto che la Russia schierando gli S-300 in Siria abbia messo un freno a quello che lui chiama “il bullismo israeliano”.
Con una esultanza da pasdaran Gideon Levi scrive su Haaretz che «per la prima volta da anni un altro stato sta rendendo chiaro a Israele che ci sono restrizioni al suo potere, che non va bene che faccia tutto ciò che vuole, che non è solo nel gioco, che l’America non può sempre coprire (le malefatte di Israele n.d.r.) e che per questo c’è un limite al danno che può fare».
Ora, l’israeliano più famoso e apprezzato tra coloro che odiano Israele dovrebbe sapere che non sarà una batteria di S-300 a fermare “il bullismo” di Israele, cioè le legittime azioni difensive israeliane volte a impedire all’Iran di consegnare armi a Hezbollah e soprattutto a posizionare il proprio esercito in Siria. Già da tempo in territorio siriano sono schierati i più moderni ed efficaci S-400. Eppure Israele ha condotto i suoi raid aerei senza curarsene minimamente. Cosa può cambiare una sola batteria di S-300 che, per di più, i siriani non sono nemmeno capaci di usare?
Chiaramente non cambia nulla, come non è cambiato l’accordo di cooperazione tra Russia e Israele che fino ad oggi ha permesso ai caccia israeliani di colpire indisturbati gli obiettivi iraniani. Lo confermano a RR anonime fonti israeliane in missione informale a Mosca dopo che era stato lo stesso capo delle IAF (Israeli Air Force) a recarsi nella capitale russa per spiegare che Israele non era responsabile dell’abbattimento dell’aereo russo sui cieli della Siria avvenuto a metà settembre.
La nuova missione della intelligence militare israeliana a Mosca, avvenuta in silenzio e in modo informale ma non per questo meno importante di quella ufficiale del capo delle IAF, ha certificato che gli allarmismi su un possibile scontro diretto tra Russia e Israele sono del tutto ingiustificati, proprio perché lo spostamento simbolico di una batteria di S-300 in Siria dove ci sono già i più evoluti S-400 altro non è che “un contentino” a Teheran e Damasco ma nella sostanza non cambia proprio nulla.
Ci spiace per Gideon Levi e per la nutrita truppa di odiatori che pende dalle sue labbra, ma Israele continuerà a fare “il bullo” in Siria, cioè continuerà a difendersi da coloro che ne vogliono la distruzione come l’Iran ed Hezbollah, il tutto con il consenso russo.
Anzi, dall’incontro tra le intelligence russa e israeliana emerge una cooperazione ancora più rafforzata e “raffinata” dove per raffinata si intende un sistema di comunicazione ancora più diretto volto a impedire che incidenti come quello di settembre si possano ripetere. Tutto il resto lo lasciamo alla propaganda. In guerra, dichiarata o meno, contano i fatti.