Tra Russia e Israele va tutto bene, la cooperazione in Siria andrà avanti

By Sarah G. Frankl - Writer

Tra Russia e Israele va tutto bene. La delegazione delle IAF (Israeli Air Force) in missione a Mosca per spiegare ai russi quanto accaduto in occasione dell’abbattimento del IL-20 con 14 militari a bordo avvenuto durante un attacco aereo israeliano su una base iraniana a Latakia, in Siria, ha avuto successo e la cooperazione tra Israele e Russia sulla Siria andrà avanti senza intoppi. Anzi, verrà perfezionata.

Ieri diversi media arabi, più che altro vicini a Hezbollah, avevano diffuso la falsa notizia che Mosca incolpava Israele per l’incidente e che l’accordo di cooperazione sulla Siria era in bilico. Niente di più falso. Anzi, secondo il Times of Israel, Putin era letteralmente furioso con Assad per l’abbattimento dell’aereo russo e si rifiutava persino di parlarci.

La conferma che tra Russia e Israele era stato tutto chiarito è arrivata ieri sera da un alto ufficiale israeliano che ha preso parte ai colloqui e che, a condizione di anonimato, ha detto che la Russia ha accettato la versione israeliana, per altro corroborata da prove concrete, secondo la quale nel momento dell’abbattimento dell’aereo russo i caccia israeliani erano rientrati in Israele.

La vera (e definitiva) versione su quanto è successo

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Incontro tra la delegazione israeliana e quella russa avvenuto a Mosca. (Foto distribuita dal portavoce IDF)

La contraerea siriana ha continuato a sparare per oltre 40 minuti dopo che il raid israeliano sulla base iraniana di Latakia era terminato e i caccia israeliani rientrati nello spazio aereo israeliano. I siriani hanno usato di tutto in quei 40 minuti arrivando a lanciare ben 20 diversi tipi di missili tra i quali gli SA-5 che hanno colpito l’aereo russo. «I siriani, sia durante questo blitz che durante i precedenti, hanno sparato di tutto e in tutte le direzioni» ha detto l’alto ufficiale israeliano al quotidiano Yedioth Ahronoth. «E’ una azione irresponsabile che mette in pericolo qualsiasi aereo voli nell’area» ha poi concluso l’ufficiale.

E stato appurato che gli israeliani avevano notificato regolarmente ai russi l’attacco in territorio siriano e non “solo un minuto prima” come avevano invece riportato alcuni media arabi e russi. A tal proposito gli israeliani hanno fatto sentire alla controparte russa la registrazione tra il comando israeliano e quello russo in Siria.

Resta il problema della presenza iraniana in Siria

Chiarito definitivamente l’incidente, resta il fatto che l’Iran continua imperterrita a inviare armi ad Hezbollah attraverso la Siria e a spostare uomini e mezzi in territorio siriano. Se Putin è veramente interessato a mettere fine definitivamente al conflitto in Siria e a pacificare l’area, è una cosa che non può più permettere. Israele continuerà a colpire obiettivi iraniani e di Hezbollah in Siria per impedire che armi e sistemi d’arma giungano ai terroristi libanesi e solo la Russia può mettere fine a questa situazione cacciando dalla Siria gli Ayatollah iraniani e i loro complici terroristi.

By Sarah G. Frankl Writer
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Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica