Secondo Hamas fu il Mossad a uccidere l’ingegnere dei droni palestinesi

16 Novembre 2017

Secondo Hamas fu il Mossad a uccidere Mohammad al-Zawahri, l’ingegnere di Hamas che si occupava dei droni per il gruppo terrorista.

Mohammad al-Zawahri venne ucciso da mani sconosciute nel dicembre 2016 mentre si trovava a Sfax, in Tunisia, e sin da subito i terroristi di Hamas puntarono il dito sul Mossad.

Fuggito dalla Siria dopo l’inizio della rivolta e dopo che Hamas aveva scelto di non appoggiare il regime siriano, si rifugiò in Tunisia dove venne accolto dalle autorità che gli garantirono anche un certo grado di protezione, protezione che però non fu sufficiente a salvarlo dal suo difetto più grande, le donne. E sarebbe stata proprio una donna o, come dicono i maligni, una bellissima transessuale, ad attiralo in trappola il giorno che venne ucciso con diversi colpi di pistola. E sarebbe stata proprio questa sua “passione segreta” a spingerlo a recarsi all’appuntamento con il destino senza avvisare la scorta.

Ieri sera Hamas ha tenuto una conferenza stampa in Libano durante la quale un funzionario del gruppo terrorista di matrice palestinese ha detto che dopo una lunga inchiesta condotta da Hamas i terroristi sono arrivati alla conclusione che fu il Mossad a uccidere Mohammad al-Zawahri in quanto l’ingegnere palestinese stava lavorando a un tipo di drone molto duttile adatto anche a operazioni offensive oltre che a quelle di spionaggio.

Ma come è arrivato Hamas a tale conclusione? Secondo quanto riferito ieri sera i terroristi avrebbero le prove che l’omicidio di Mohammad al-Zawahri era stato programmato molto prima, quando cioè una giornalista europea ma con passaporto ungherese lo aveva contattato per una intervista. Sarebbe stata proprio questa giornalista ad attirare l’ingegnere dei droni in trappola il giorno in cui venne ucciso.

Secondo Hamas, che però non fornisce alcuna prova, il capo della cellula del Mossad che ha ucciso Mohammad al-Zawahri si chiamerebbe Yohan (il cognome non viene fornito) e avrebbe diretto ben tre cellule adibite allo scopo, mentre tutta l’operazione sarebbe iniziata bel quattro mesi prima. Gli agenti del Mossad avrebbero usato passaporti bosniaci per entrare in Tunisia.

Fermo restando che ogni terrorista è un obiettivo legittimo per il Mossad, non si capisce davvero come Hamas sia arrivato a questa conclusione visto che di prove concrete non ne sono state portate e al di fuori di mere illazioni i terroristi nella loro conferenza stampa non hanno aggiunto nulla a quanto già si sapeva. Se poi dovesse essere stato veramente il Mossad a uccidere l’ingegnere dei droni palestinesi avrebbe fatto semplicemente il suo dovere.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

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