Non ci sarà alcuna tregua ad Aleppo per permettere ai civili intrappolati nella città sotto assedio di ricevere aiuti umanitari o di fuggire dai combattimenti. La Russia e la Cina hanno posto il veto ad una risoluzione presentata da Spagna, Egitto e Nuova Zelanda che chiedeva un cessate il fuoco di una settimana che permettesse alla popolazione stremata dall’assedio di mettersi in salvo o quantomeno di ricevere aiuti attraverso appositi canali umanitari. Anche il Venezuela di Maduro ha votato contro la risoluzione dimostrando come il regime sudamericano mantenga fino in fondo la sua linea filo-iraniana.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in precedenza aveva detto di ritenere “un provocazione” la proposta di risoluzione per una tregua ad Aleppo anche per il fatto che in queste ore Russia e Stati Uniti si stanno accordando per un ritiro concordato delle forze ribelli presenti ad Aleppo che però non fanno tutte parte della coalizione a guida USA. Secondo Lavrov non appena l’accordo con gli Stati Uniti sarà raggiunto si potrebbe arrivare ad una tregua.
Ma da Aleppo arriva la voce di uno dei capi ribelli più influenti, Yasser al-Youssef, leader del gruppo Nureddine al-Zinki, il quale fa sapere che «i ribelli combatteranno fino all’ultimo uomo l’occupazione russo iraniana del Paese» e di non essere disposti a lasciare la città, volontà confermata anche da Abu Abdel Rahman al-Hamawi, leader dell’Esercito dell’islam.
In mezzo a tutto questo c’è la popolazione di Aleppo ormai allo stremo. Tutti gli ospedali della città sono ostati bombardati con maniacale precisione dalle aviazioni russa e siriana senza badare ai morti civili, una accortezza che l’esercito siriano appoggiato da milizie iraniane non ha dimostrato in nessuna occasione procedendo spesso con bombardamenti a tappeto.
Sono caduti quindi nel vuoto gli accorati appelli per una tregua umanitaria lanciati anche nelle ultime ore dall’inviato ONU in Siria, Staffan de Mistura, il quale da mesi si spende inutilmente per il raggiungimento di un cessate il fuoco in Siria e per la salvaguardia dei civili.
Resta ridondante il silenzio dei pacifisti di tutto il mondo sulle stragi di civili ad Aleppo e in tutta la Siria. Evidentemente se di mezzo non c’è Israele a questa gente non interessa nulla né dei Diritti Umani né tanto meno della sorte di donne e bambini.
Redazione