Sarebbero oltre 4.000 i profughi maschi in fuga da Aleppo arruolati a forza e costretti a combattere dal regime siriano di Bashar al-Assad. Lo riferiscono attivisti siriani per i Diritti Umani ripresi da Al-Arabyia.

Profughi siriani sorvegliati dalla polizia militare in attesa di essere arruolati e mandati al fronte

Secondo Karam Alhamad, un attivista siriano per i Diritti Umani rifugiatosi in Turchia, i profughi maschi in fuga da Aleppo sarebbero stati bloccati dall’esercito di Assad, costretti a radersi, arruolati a forza nell’esercito e immediatamente inviati a combattere al fronte, il tutto senza nessun addestramento al combattimento. Vera e propria carne da macello che Assad non si fa scrupolo di usare ad ampie mani.

A confermare tale pratica disumana c’è Hadi Abdullah, un giornalista siriano intervistato da Al-Arabyia il quale afferma che la maggior parte degli uomini fuggiti da Aleppo sono attualmente detenuti dal regime siriano e che la maggior parte di loro sono costretti a combattere con l’esercito di Assad, mandati allo sbaraglio senza alcun addestramento e con mezzi minimi. A confermalo anche diverse testimonianze di attivisti per i Diritti Umani residenti in Siria i quali riportano anche che chi si rifiuta di combattere con l’esercito di Assad viene incarcerato e molto spesso giustiziato, aggiungendo che anche i ragazzini vengono arruolati a forza e inviati al fronte. Una agenzia di stampa russa ha pubblicato le foto che ritraggono i profughi siriani costretti ad arruolarsi dopo essere riusciti a fuggire da Aleppo.

Quello che appare francamente incomprensibile è il silenzio delle Nazioni Unite su questi veri e propri crimini di guerra commessi da Bashar al-Assad e dai suoi alleati che si vanno ad unire ai bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile e sugli ospedali di Aleppo e delle altre città siriane sotto assedio. Fino a quando si permetterà al dittatore siriano di calpestare ogni più elementare Diritto Umano?

Redazione