Gli stati Uniti hanno appena reso noto di aver distrutto diversi siti di lancio usati dalle milizie filo-iraniane in Siria per colpire obiettivi statunitensi o legati agli USA.
Il Pentagono non ha fornito moltissime informazione, né come sono stati colpiti i siti di lancio, né quanti essi siano e neppure la loro collocazione precisa.
Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha affermato che «uno dei motivi per cui questi siti sono stati colpiti è che avevamo motivo di credere che sarebbero stati utilizzati come siti di lancio per attacchi a Green Village».
Kirby ha aggiunto che il pericolo di attacchi contro le basi USA nella regione rimane molto alto. Green Village si trova appena ad est dell’Eufrate ed è una struttura utilizzata dalle SDF con alcuni dei consulenti statunitensi co-locati con loro in Siria.
Lunedì scorso in occasione dell’anniversario dell’uccisione del capo della Forza Quds Iraniana, Quassem Soleimani, due droni di fabbricazione iraniana sono stati intercettati e abbattuti poco prima che colpissero una base in Iraq che ospita militari americani, mentre altri attacchi sono stati sventati dall’intelligence.
Martedì scorso altri due droni di fabbricazione iraniana sono stati distrutti mentre si avvicinavano alla base aerea di Ain al-Asad, situata nella provincia occidentale di Al-Anbar nell’Iraq centrale.
Secondo il Pentagono gli attacchi alla Combined Joint Task Force – Operation Inherent Resolve (CJTF-OIR), da parte di milizie legate a Teheran sono in aumento tanto che il personale non indispensabile che opera nelle basi americane della regione è stato trasferito in Giordania.
«La Coalizione si riserva il diritto di difendere se stessa e le forze partner da qualsiasi minaccia e continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per proteggere quelle forze» ha detto il comandante della CJTF-OIR, il maggiore generale John Brennan.
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