Missili terra-terra di fabbricazione iraniana sono stati consegnati agli Hezbollah iracheni e alla brigata afghana alleata di questi ultimi. Secondo gli esperti i missili sono in grado di far male a Israele
Va tutto bene. Così ha twittato nella notte il Presidente americano, Donald Trump, dopo che diversi missili iraniani hanno colpito due basi che ospitano militari americani (ma non solo) in Iraq.
L’attacco alle raffinerie saudite nelle giornata di sabato 14 settembre rivendicate dagli Houti, la minoranza yemenita sciita appoggiata dal regime iraniano, oltre ai danni arrecati preoccupa per la capacità delle milizie sciite di poter attaccare in profondità il territorio saudita, una potenza militare ed economica nella penisola arabica e nel Medio Oriente.
Giovedì scorso è fallito il terzo tentativo per lancio di un satellite da parte della Repubblica Islamica dell’Iran.
Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, parlando a una folla di invasati palestinesi ha ammesso candidamente che una parte dei missili usati nell’ultimo grande attacco a Israele è stato fornito da Teheran.
Un bel colpo per l’industria della difesa israeliana, proprio quando gli iraniani presentano nuovi missili