Potreste immaginare di vedere i terroristi islamici come membri della Interpol? Chiunque affermasse una cosa del genere verrebbe subito preso per pazzo e internato. Eppure è quello che potrebbe succedere se verrà accettata la richiesta palestinesi di aderire come Stato membro all’importante organismo internazionale.

La richiesta di adesione alla Interpol è stata avanzata nei mesi scorsi dai palestinesi in costante ricerca di legittimazione internazionale e verrà discussa domani dal Comitato esecutivo della Interpol.

Israele e Stati Uniti hanno cercato in tutti i modi di non far inserire all’ordine del giorno la richiesta palestinese denunciando il fatto che non essendo la Palestina uno Stato riconosciuto non può chiedere l’adesione all’organismo internazionale. Gli israeliani nella loro opposizione hanno fatto notare anche che sarebbe quantomeno inusuale accettare l’adesione alla Interpol di una entità (non essendo Stato è una entità) che fomenta continuamente odio e violenza e che, con molta probabilità, potrebbe formare un Governo di Unità nazionale con Hamas.

Tuttavia l’opposizione israeliana e quella americana non hanno sortito alcun effetto sul Comitato esecutivo della Interpol che per domani ha messo all’ordine del giorno la discussione in merito alla richiesta palestinese che, visti gli assurdi precedenti con gli organismi internazionali, rischia seriamente di essere accettata.

I timori israeliani

Il timore degli israeliani è che se la Palestina venisse accettata come Stato membro consentirà a quest’ultima di emettere mandati di cattura internazionale a carico di ufficiali israeliani, ma soprattutto che notizie riservate inerenti la lotta al terrorismo vengano condivise con Hamas e Fatah il che potrebbe seriamente compromettere la lotta al terrorismo islamico. A peggiorare la situazione questa mattina è arrivato anche l’ennesimo attentato di matrice palestinese che ha fatto tre vittime israeliane.