70 anni dopo Hitler arriva la Mogherini: la UE marchia i prodotti ebraici

Con 525 voti a favore e 70 contrari il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione che chiede la marchiatura dei prodotti ebraici provenienti dai territori contesi. Dopo 70 anni l’Europa dimentica l’orrore delle leggi razziali e torna a marchiare i “giudei” con grande gioia dei nazistelli del BDS e disappunto dei palestinesi che adesso temono di perdere migliaia di posti di lavoro.

La marchiatura dei prodotti ebraici provenienti dai territori contesi della Cisgiordania è una risoluzione fortemente voluta prima da Catherine Ashton e poi da Federica Mogherini, una risoluzione che ricalca perfettamente la linea nazista e antisemita del Movimento BDS, ben lontana dal fare gli interessi palestinesi come gli stessi palestinesi fanno notare. Ora tutte quelle aziende israeliane che lavorano in Cisgiordania faranno il possibile per trasferirsi, così come ha fatto la SodaStream, lasciando senza lavoro migliaia di palestinesi (solo con il trasferimento della SodaStream oltre 900 famiglie palestinesi hanno perso lo stipendio che le sosteneva). E la cosa incredibile è che questi nazistelli buffoni sostengono di farlo per il bene dei palestinesi. Ma di quali palestinesi? Di Abu Mazen, che non pensa certo ai palestinesi che perderanno il lavoro concentrato com’è nella costruzione della sua mega-villa da 13 milioni di dollari? Della dirigenza della ANP con i suoi conti milionari nelle banche svizzere? Forse la decisione del Parlamento Europeo gioverà agli interessi di tre o quattro palestinesi, ma di sicuro metterà sul lastrico migliaia di famiglie che perderanno ogni tipo sostentamento.

La verità, come dice il Ministero degli Esteri israeliano, è che siamo di fronte a una decisione che puzza fortemente di antisemitismo e di boicottaggio diretto contro Israele. Il bene dei palestinesi non c’entra nulla in questa decisione. E ha ragione Netanyahu quando afferma che «l’etichettatura dei prodotti israeliani è una decisione fortemente discriminatoria che ricorda da vicino un passato già vissuto in Europa». Quale sarà il prossimo passo? Quello di marchiare i negozi Kosher? Di disegnare una Stella di David con la scritta “Jude” sui muri delle attività ebraiche? No perché a questo punto ci si può aspettare di tutto da questi buffoni che siedono al Parlamento Europeo.

E che sia una decisione fortemente anti-israeliana lo dimostra il fatto che la UE si guarda bene dall’adottare gli stessi provvedimenti per situazioni ben più gravi di quella palestinese, come per esempio quella del Sahara Occidentale e del Nord di Cipro dove addirittura l’Unione Europea invece di boicottare conclude trattati di collaborazione commerciale con gli occupanti, quelli si occupanti nel vero senso della parola.

Oggi tutti gli odiatori del mondo faranno salti di gioia, l’Europa in un sol giorno è riuscita a fare un balzo all’indietro di 70 anni, ma temo che a gioire in Palestina non siano tanti, giusto quelli che non fanno nulla e campano della ricca elemosina europea. I palestinesi onesti, quelli che lavorano e che veramente vogliono vivere in pace da oggi malediranno i burocrati europei che con il loro ritorno alla discriminazione razziale li stanno condannando alla povertà.

Scritto da Antonio M. Suarez