Palestinesi e violenza. In fondo sono stati creati per questo

22 Luglio 2017

Ma veramente c’è qualcuno che crede alla storia che i cosiddetti palestinesi stiano mettendo a ferro e fuoco Gerusalemme e che uno di loro ieri sera abbia assassinato a sangue freddo tre israeliani per via della installazione dei metal detector all’ingresso del Monte del Tempio?

Veramente c’è qualcuno che crede che i cosiddetti palestinesi non abbiano invece usato la storia dei metal detector, per altro installati a seguito dell’ennesimo attentato, solo come scusa per poter scatenare la violenza, che poi è l’unica cosa che sanno veramente fare bene e per la quale vengono anche profumatamente pagati?

Persino i più accaniti odiatori di Israele, almeno quelli con un minimo di dignità, non possono seriamente sostenere che l’installazione di metal detector impedisca ai fedeli musulmani di andare a pregare. Sono gli stessi metal detector che ci sono alla Mecca e a Medina, gli stessi che ci sono in Vaticano. E non mi sembra che qualcuno abbia mai sollevato un problema in merito al fatto che tali misure di sicurezza impediscano ai fedeli di andare a pregare.

E allora perché i cosiddetti palestinesi hanno scatenato tutto questo putiferio? La dirigenza palestinese ci lavora da mesi, da quando cioè anche il mondo arabo si è stancato di mantenere questi nullafacenti e ha tagliato sensibilmente i finanziamenti alla Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Hanno cercato in tutti i modi di scatenare una terza intifada, prima con una serie di attentati veicolari e all’arma bianca (poi copiati da ISIS), poi con una serie di iniziative discutibili volte unicamente a esasperare lo scontro su Gerusalemme. Infine, non vedendo risultati tangibili come ritorno d’immagine e quindi di finanziamenti, hanno approfittato di una legittima decisione del Governo israeliano, quella appunto di aumentare la sicurezza per tutti sul Monte del Tempio, per scatenare una rivolta islamica cercando di far passare l’idea che i musulmani siano discriminati e che addirittura Israele cerchi di cambiare lo status quo del Monte del Tempio. L’hanno buttata sul religioso ben sapendo che se c’è qualcosa che scatena odio nei musulmani di tutto il mondo è l’accostamento tra Israele (e quindi gli ebrei) e un ipotetico attacco all’islam.

Intendiamoci, in tutto questo non c’è nulla di nuovo, i cosiddetti palestinesi vivono di queste cose, sanno fare solo questo, ingannare e riscrivere la storia per ottenere una legittimità storica che altrimenti non esisterebbe. Però questa volta l’hanno fatta fuori dal vaso e questa rivolta rischia seriamente di ritorcersi contro di loro. Persino molti arabo-israeliani faticano a comprendere il perché di tanta violenza per quella che è una normale misura di sicurezza adottata in ogni parte del mondo. Perché mai Gerusalemme dovrebbe essere diversa dalla Mecca, da Medina o dal Vaticano? Semplice, perché lo dicono loro, i cosiddetti palestinesi. E siccome sanno che ogni volta che aprono bocca c’è sempre qualcuno disposto a nutrirli d’odio come un passero imbocca i passerotti, ecco che improvvisamente quello che è normale in tutto il mondo, se lo fa Israele diventa un insulto al mondo musulmano.

Ieri sera Abu Mazen ha fatto sapere con una certa enfasi di aver tagliato ogni rapporto con Israele. Magari fosse vero, vorrebbe dire che tutta la Cisgiordania resterebbe al buio, senza i telefoni, con l’acqua razionata. Vorrebbe dire che le centinaia di migliaia di lavoratori arabi che ogni giorno si recano in Israele per lavorare in cambio di un salario decente sarebbero bloccati al confine e resterebbero senza lavoro. Ma veramente il rais arabo (egiziano per essere precisi) che guida la ANP crede che siano tutti scemi e con le fette di prosciutto sugli occhi come gli odiatori?

Se io fossi il Premier israeliano lo accontenterei Abu Mazen, taglierei tutti i rapporti e pretenderei il pagamento immediato di quanto dovuto per la fornitura di energia elettrica, per i servizi di telefonia e per tutto il resto, visto oltre tutto che i cosiddetti palestinesi sono parecchio indietro con i pagamenti (perché i servizi essenziali non li pagano ma le famiglie dei terroristi si).

Non stupisce nemmeno che l’Europa non prenda una chiara posizione in questa vicenda, la Mogherini non è certo una da prendere posizione di condanna contro un ipotetico avversario di Israele. E siccome questa volta i cosiddetti palestinesi sono indifendibili l’unica cosa che rimane da fare e restare in silenzio e chiedere alla parti (alle parti, mi raccomando) di far scemare la tensione. Ipocriti del cavolo.

Non so onestamente come finirà questa diatriba che riguarda Gerusalemme e i metal detector sul Monte del Tempio, forse i cosiddetti palestinesi questa volta ci riusciranno a scatenare la terza (e sicuramente ultima) intifada. Sicuramente ci saranno altre vittime israeliane perché in fondo è a questo che servono i cosiddetti palestinesi, ad ammazzare israeliani e a tenere sempre alta la tensione e rendere infinito un conflitto decennale. In fondo sono stati inventati dal nulla proprio per questo.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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