E’ curioso come la questione palestinese torni sempre a galla ogniqualvolta il mondo sembra orientato a dare attenzione a situazioni ben più importanti. Ed è curioso anche che in concomitanza con i momenti in cui l’attenzione internazionale è rivolta verso altre vicende aumentino all’improvviso gli attacchi dei terroristi palestinesi, anche bambini, come se dietro a queste ondate di terrore ci fosse una precisa regia.
La Siria, un campo di battaglia dove si decidono i futuri assetti del Medio Oriente
La questione palestinese in questo momento interessa molto poco a Israele e dovrebbe interessare ancora di meno le potenze mondiali. La situazione in Siria rischia di accendere una miccia che potrebbe innescare un conflitto regionale di proporzioni ben più vaste di quelle viste fino ad oggi con uno scontro diretto tra Israele e Iran. Con l’attenzione internazionale focalizzata sull’assedio di Aleppo e sulla falsa pista della guerra allo Stato Islamico, nessuno o pochi fanno caso a quello che sta avvenendo nel sud della Siria dove si incontrano i confini della Giordania, di Israele e del Libano. E’ in quella regione che i pasdaran iraniani e gli Hezbollah stanno portando avanti una conquista sistematica del territorio con l’intenzione, per altro dichiarata più o meno palesemente, di creare una base di lancio per i missili con i quali tenere sotto tiro Israele. A Teheran sperano di creare un “fronte nord” che va dal confine con la Giordania fino a quello con il Libano passando per il Golan e dal quale tenere sotto scacco le città israeliane, come hanno chiaramente minacciato gli Ayatollah. La conquista di quel territorio per l’Iran è di fondamentale importanza. Tutto l’intervento iraniano e dei loro proxy di Hezbollah in Siria è unicamente finalizzato a prendere possesso di quell’area strategica a ridosso di Israele, non a salvare Assad. Se la guerra in Siria non si guarda con quest’ottica (o almeno anche in quest’ottica) allora davvero ci troviamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio invece che di fronte a politici che dovrebbero trovare una soluzione al conflitto in Siria.
Perché la questione palestinese è così importante per Teheran?
I palestinesi sono sempre stati usati dagli arabi in configurazione anti-israeliana. Succede da quasi 70 anni. Ora sono gli iraniani che stanno sfruttando decenni di menzogne e usano tutta la retorica che circonda la questione palestinese per distrarre l’attenzione del mondo da quello che è sempre stato il loro obiettivo: distruggere Israele. Per questo motivo si sono pesantemente infiltrati in Cisgiordania e a Gaza, perché la questione palestinese è un mezzo di distrazione di massa micidiale, il mezzo più facile per delegittimare lo Stato Ebraico. Per farlo possono contare su una vera e propria macchina da guerra mediatica che va dal Movimento BDS fino ai vari movimenti di sostegno al terrorismo palestinese, alle ONG e associazionismo vario che nel corso dei decenni hanno creato uno zoccolo duro che ha sempre lavorato contro la pace al fine di mantenere uno stato permanente di conflitto e continuare così a sfruttare la questione palestinese non per arrivare alla creazione della Palestina ma alla distruzione di Israele. Teheran oggi beneficia del lavoro decennale di questi movimenti e dei “nemici arabi” e cerca di sfruttarlo nel miglior modo possibile. Più Israele è delegittimato, dipinto come un mostro ammazza musulmani che si appropria di terre e luoghi di culto musulmani e più il mondo accetterà un attacco armato allo Stato Ebraico. Il lavoro iraniano ai fianchi di Israele è lento ma progressivo e certosino. La Jihad Islamica sta infiltrando sempre più pesantemente sia Gaza che la Cisgiordania, Hamas abbandonato dagli arabi cerca sponde a Teheran e prepara l’apertura di un fronte a sud, mentre Hezbollah da mesi e sotto gli occhi di UNIFIL sta spostando le sue armi pesanti e i suoi missili a sud della “linea blu” stabilita dalla risoluzione 1701 dell’ONU. E mentre il cerchio si sta lentamente chiudendo attorno a Israele, Teheran alza il tenore delle minacce sapendo di poter contare sul vergognoso silenzio del mondo, troppo preso dalla questione palestinese e dalla cosiddetta guerra allo Stato Islamico.
Purtroppo non si tratta di fare esercizio di fantapolitica, chiunque abbia un minimo di senno può verificare la minaccia seria e concreta che rappresenta l’Iran per Israele, chiunque può vedere quali sono i veri obiettivi della presenza iraniana e di Hezbollah in Siria. E chiunque può vedere come gli iraniani e i tanti loro estimatori in occidente stiano usando la questione palestinese per indebolire la credibilità di Israele. Uno Stato delegittimato è più facile da attaccare e quale miglior mezzo per delegittimare Israele della questione palestinese?
Scritto da Paola P.