Per la prima volta viene schierato in Israele e in tutto Medio Oriente il sistema di difesa anti missile balistico THAAD (Terminal High Altitude Area Defense), equivalente dell’israeliano Arrow.
A portarlo è l’USEUCOM (United States Europe Command- il comando USA in Europa) per un ciclo di esercitazioni e addestramento tra le forze aeree statunitensi e israeliana.
Il Generale Dan Kochav, comandante della divisione della difesa aerea della IAF, ha dichiarato sul sito della Israeli Air Force che «il dispiegamento (del sistema missilistico) è destinato a migliorare la nostra capacità per il giorno in cui siamo chiamati a operare» e ha poi aggiunto che «la batteria americana offre capacità aggiuntive e aumenta la portata delle nostre capacità di intercettazione».
A seconda della minaccia si può scegliere quale sistema utilizzare per la difesa dello spazio aereo e dei civili, indipendentemente che sia vicina (ad esempio dalla Siria) o più lontana (dall’Iran).
Questi due sistemi attualmente in territorio israeliano (anche se uno è delle IDF e l’altro è di proprietà delle forze armate americane) sono anti missili balistici, cioè contro quel tipo di missili tanto pubblicizzati di recente dalla propaganda del regime iraniano.
Per i missili balistici occorrono siti più grandi (e più costosi) con appositi silos sotterranei e personale altamente specializzato.
Il THAAD e l’Arrow non sono da confondere con il sistema Iron Dome che invece intercetta missili a corto raggio o razzi più economici e semplici da utilizzare, usati da Hezbollah, Hamas e Jihad Islamica, e con i Patriot, anche questi presenti in Israele per difendere basi o città contro incursioni aeree (compresi i droni).
Se la propaganda degli ayatollah il mese scorso si vantava dei suoi nuovi missili balistici ecco che arriva la risposta che vanifica i loro sforzi tecnologici, con l’aiuto di una potenza alleata.
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