È incredibile come la propaganda anti-ebraica riesca a far passare per buone delle vere e proprie frottole. Lo abbiamo visto a Gaza dove la suddetta propaganda anti-ebraica è riuscita a trasformare le veline di Hamas in “informazione attendibile”, come se fosse la Reuters, lo vediamo adesso con lo sventato massiccio attacco di Hezbollah contro Israele.
La corsa a sminuire la brillante operazione preventiva, per altro aiutata dai satelliti americani, che ha impedito un attacco pesantissimo contro Israele, l’altrettanto patetica spinta a cercare di far credere che l’attacco di Hezbollah contro Israele sia stato “volontariamente debole”, producono una intollerabile alone di leggerezza intorno a quella che invece è stata una delle più brillanti operazioni di Israele degli ultimi decenni, nonché un importantissimo avviso all’Iran sullo strapotere militare israeliano.
Una leggerezza che a quanto pare colpisce anche siti web amici, che sembrano fare a gara con Haaretz per dimostrare quanto siano “progressisti”.
Su questi fantomatici “siti web progressisti” sostengono che «nuove informazioni indicano che Nasrallah ha ordinato che la risposta fosse significativamente ridimensionata a causa delle tensioni tra i centri di potere all’interno di Hezbollah».
La verità è significativamente diversa. Hezbollah aveva preparato un attacco massiccio su diversi obiettivi in Israele, tanto massiccio da tirare fuori dai rifugi gli ingombranti lanciatori dei missili Fatah 110 (o Petah 110) in grado di colpire con precisione qualsiasi luogo in Israele. Una mossa che non poteva sfuggire né a Israele né ai satelliti americani.
In un tempo particolarmente breve sono stati individuati migliaia di lanciatori di ogni tipo. Non decine, non centinaia, MIGLIAIA di lanciatori pronti a sparare razzi e missili di ogni tipo contro il territorio israeliano.
L’attacco preventivo israeliano è stato così violento, così di grande portata che in meno di mezzora ha distrutto buona parte dei lanciatori allo scoperto lasciando a Hezbollah appena 300 tra razzi e droni. Nessun missile balistico.
Uno che prepara migliaia di lanciatori tra cui decine di missili balistici, che quindi intende lanciare decine di migliaia di missili sullo Stato Ebraico, non ha in mente una «attacco significativamente debole», come vorrebbero farci intendere alcune patetiche “menti”, tutt’altro, ha in mente un attacco di grandissime proporzioni.
Tra un po’ arriverà qualche invasato a spiegarci che Israele ed Hezbollah si erano accordati prima, che Nasrallah aveva fornito a Israele le coordinate di dov’erano i lanciatori ecc. ecc.
La cruda e semplice verità è che Hezbollah ha ricevuto una lezione di indicibile grandezza, qualcosa che neppure gli israeliani osano quantificare pubblicamente per paura di mettere Nasrallah in un angolo e umiliarlo più di quanto non lo sia già stato.
L’altra verità è che adesso Israele non vuole una guerra sul suo confine nord, non prima di aver eliminato del tutto la minaccia di Hamas, che rimane il fronte principale.