Un miliardo di Euro (1,12 miliardi di dollari) in valuta forte destinata all’importazione di medicinali e beni essenziali in Iran è sparito nel nulla.
A scoprire l’ammanco è stato Mahmoud Vaezi, capo dello staff del presidente Hassan Rouhani, controllando la destinazione di un prestito che l’Iran ha avuto dalla Banca Mondiale per l’acquisto di beni essenziali per la popolazione, tra i quali alimentari, medicine e strumenti medici.
La Banca Mondiale aveva concesso all’Iran un prestito pari a poco più di cinque miliardi di Euro destinato ad alleviare le gravi difficoltà che l’Iran sta attraversando a livello medico, colpita anche dalla epidemia di Coronavirus.
Di quei cinque miliardi ne sono stati spesi quattro (anche se non solo in beni essenziali) mentre di un miliardo di dollari non se ne sa più nulla.
Il meccanismo funzionava così: il denaro veniva elargito a importatori autorizzati che acquistavano all’estero beni essenziali quali medicine, cibo e materie cruciali, che poi distribuivano nel Paese sotto il ferreo controllo del regime.
L’indagine avviata da Mahmoud Vaezi ha potuto accertare anche che almeno 20 compagnie tra quelle individuate per importare i prodotti essenziali hanno rivenduto parte del carico sul mercato nero e a prezzi decisamente più alti di quelli previsti dal regime. Una di loro che doveva acquistare macchinari cardiaci ha invece acquistato una enorme partita di cavi elettrici poi rivenduti a una società canadese.
È molto forte la rabbia nello staff del Presidente Rouhani, soprattutto perché la situazione medica ed economica in Iran è veramente al collasso e quel denaro doveva servire per salvare vite.
Messi al corrente i ministri dell’industria, dell’agricoltura e della sanità pubblica, ora Mahmoud Vaezi vuole andare fino in fondo e trovare prima di tutto dove è finito quel miliardo di Euro sparito letteralmente nel nulla.
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