Un ordigno esplosivo è stato trovato e disinnescato dagli artificieri nel centro di Tel Aviv. Se fosse esploso avrebbe provocato una strage. La bomba era in un cestino all’angolo tra Bograshov Street e Ben Yehuda Street. Il fatto è avvenuto martedì ma solo ora è stato reso noto per non pregiudicare le indagini.
La scoperta è avvenuta per caso. Un uomo che stava gettando un rifiuto nel cestino ha notato il pacco nero e ha avvisato subito la polizia. Accertato che si trattava di un pacco sospetto si è deciso di far intervenire gli artificieri e di chiudere le strade limitrofe. Gli artificieri hanno operato prima con un robot che ha verificato che si trattava di un ordigno esplosivo composto da una bomboletta di gas appoggiata sopra una serie di bottiglie piene di accelerante a loro volta posizionati sopra una scatola piena di chiodi. Successivamente gli artificieri hanno provveduto a rendere inoffensivo l’ordigno.
«Siamo stati molto fortunati» ha detto un ufficiale della polizia «se la bomba fosse esplosa avrebbe potuto provocare una strage dato che questa è una zona molto trafficata». Va detto tuttavia che la bomba era confezionata senza un vero innesco quindi difficilmente avrebbe potuto essere attivata a distanza.
Secondo il quotidiano Yedioth Ahronoth che questa mattina mette in risalto la notizia, la polizia non ha specificato se si tratta di un attentato terroristico oppure di una azione legata alla criminalità, anche se i sospetti corrono subito al terrorismo palestinese. Quello che fa propendere verso la matrice terroristica è il fatto che l’ordigno non avrebbe potuto esplodere con un comando a distanza ma avrebbe dovuto essere innescato direttamente. Quindi si pensa che un terrorista abbia posizionato l’ordigno in precedenza con l’intenzione di innescare la bomba successivamente, magari nell’ora di punta. Le indagini sono condotte dallo Shin Bet. Se venisse accertata la matrice terroristica potrebbe essere un salto di qualità del terrorismo palestinese.
Redazione
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