La responsabile della politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, arriverà oggi in Iran per discutere con il regime iraniano della situazione in Siria e del ruolo dell’Iran e di Hezbollah nel conflitto siriano. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana ISNA.

In tutta onestà non ci è chiaro il motivo per cui la Mogherini si rechi in Iran per discutere di Siria. Il viaggio assomiglia tantissimo a un immeritata promozione di Teheran ad “attore chiave” della crisi siriana e a un palese riconoscimento della occupazione iraniana in Siria.

Continua ad essere incomprensibile e sconclusionata la politica estera della UE. Infatti appare francamente fuori luogo attribuire a Teheran un ruolo chiave nella crisi siriana che di fatto riconosce la massiccia presenza militare iraniana in territorio siriano, una presenza che rischia di allargare il conflitto e di scatenare una nuova guerra regionale con Israele. Non solo, nei fatti accettare la presenza iraniana in Siria significa accettare anche il coinvolgimento di Hezbollah, cioè di un gruppo terrorista potentissimo e internazionale molto più pericoloso di ISIS.

Ed è questo forse uno degli obiettivi della Mogherini, sdoganare i terroristi di Hezbollah, quegli stessi terroristi che il capo della politica estera europea definiva “resistenti” anche se ha cercato in tutti i modi di cancellare questa sua imbarazzante simpatia dal web. E si perché riconoscere un ruolo chiave a Teheran significa riconoscere contestualmente anche un ruolo chiave ad Hezbollah, il che non è proprio il massimo per la principale rappresentante all’estero dell’Unione Europea che afferma di voler combattere il terrorismo di matrice islamica.

Scritto da Sonia M.