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Rights Reporter > Editoriali > L’attentato in Francia ha un mandante con nome e cognome: Recep Tayyip Erdogan
Editoriali

L’attentato in Francia ha un mandante con nome e cognome: Recep Tayyip Erdogan

By Franco Londei Published 30 Ottobre 2020
3 Min Read
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Mica penserete che quando il califfo turco, Recep Tayyip Erdogan, aizza le folle musulmane contro la Francia non sappia con esattezza quale sarà il risultato?

Mica penserete che ISIS si sia semplicemente evaporato e non che , più semplicemente, non si sia trasferito sotto le potenti ali turche?

Mica penserete che tutte le guerre alle quali in vario modo sta partecipando la Turchia non siano parte di un piano studiato a tavolino?

Mica penserete che le decine e decine di moschee costruite con il denaro turco in giro per il mondo, le scuole coraniche, le associazioni islamiche “caritatevoli”, le decine di ONG che fanno capo ad Ankara non siano parte di una strategia globale che parte dalle fondamenta della Fratellanza Musulmana?

Pensateci bene per un attimo – mi rivolgo ai tanti seguaci del “vogliamoci bene e conviviamo insieme – l’unica colpa di Emmanuel Macron è stata quella di ricordare che in Francia esiste una legislazione della Repubblica e che quindi la Sharia non solo non ha ragione di esistere (in Francia) ma è pure anticostituzionale.

Per di più sta provocando quello che lo stesso Macron ha definito “separatismo islamista” intendendo con queste parole la creazione di una sorta di uno Stato (islamico) all’interno dello Stato francese.

Cosa avrebbe fatto di male quindi Macron se non ribadire che in uno stato moderno e democratico non c’è nessuno spazio per la Sharia?

Piuttosto ci si dovrebbe meravigliare che dopo tutto quello che è successo in Europa e nel mondo negli ultimi anni ci sia voluto così tanto tempo affinché il capo di una grande democrazia occidentale mettesse finalmente i “puntini sulle i” in merito alla Sharia e all’islamismo.

È questo che ha mandato fuori di testa il nazista islamico di Ankara. Non è stata la difesa (legittima) della libertà di stampa e di opinione rappresentate dalle vignette di Charlie Hebdo. Quella è solo una scusa. Il vero problema è che finalmente un Presidente francese prende consapevolezza del pericolo islamico e lo esterna annunciando provvedimenti.

Dimenticate lo Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi, quello è stato solo un episodio (anche se molto sanguinoso) che non appena combattuto come si deve si è dissolto come neve al sole. Il vero Califfato lo sta costruendo da anni Recep Tayyip Erdogan. E non sarà facile fermarlo.

TAGGED: attentato in francia, erdogan, macron

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