Nelle ultime settimane la propaganda di Hamas si è data parecchio da fare per allontanare il sospetto che il gruppo terrorista palestinese sia collegato in qualche modo al ISIS. Khaled Meshaal è arrivato persino a condannare la decapitazione di James Foley salvo poi ordinare, il giorno dopo, l’uccisione a sangue freddo di 18 presunti collaborazionisti e spie, che non saranno stati certo decapitati ma “solo” ammazzati in pubblica piazza senza alcun processo, come se la cosa fosse “più accettabile”.
Anche per i “media” occidentali la cosa è abbastanza tabù, il rischio di un accostamento di Hamas al ISIS è troppo forte per parlarne e potrebbe rovinare quell’aurea di “resistenza” affibbiata molto impropriamente ai terroristi palestinesi e per la quale da anni lavorano moltissimi “grandi media”. Insomma, un accostamento tra Hamas e ISIS potrebbe rovinare anni e anni di duro lavoro.
Invece Hamas è molto più vicino al ISIS di quanto si possa immaginare. Prima di tutto ci sono prove certe che affiliati ad Hamas stanno combattendo nelle file del ISIS in Siria e in Iraq. A rivelarlo è la Vocativ, una agenzia americana specializzata nella raccolta di informazioni sul web che ha raccolto informazioni in tal senso sui forum usati abitualmente dal ISIS. La stessa fonte afferma che l’ISIS ha già alcuni membri operativi che agiscono all’interno della Striscia di Gaza con il consenso di Hamas. Si tratta di due gruppi salafiti legati ad Hamas, il primo è Ansar Al-Beit Maqdis che ha cambiato il proprio nome in Al Dalwa Al-Islamia (lo Stato islamico), il quale pochi giorni fa con un video su YouTube (poi rimosso dalla direzione di YouTube) ha rivendicato il lancio di missili su Israele.Il secondo gruppo è Ansar Al-Dalwa al-Islamia (sostenitori dello Stato islamico) il quale ha rivendicato diversi lanci di missili e attentati nel Sinai.
E poi c’è Muhammad Naif al-Qarinawi, un ingegnere proveniente da Nuseirat inviato da Hamas in Siria per insegnare ai miliziani del ISIS come costruire ordigni esplosivi e trappole. Muhammad Naif al-Qarinawi è morto il 26 luglio scorso combattendo a fianco del ISIS. Tuttavia, secondo fonti di intelligence israeliana, ci sarebbero molti altri elementi appartenenti ad Hamas che stanno addestrando i terroristi del ISIS. Tra questi spicca il nome di Ali Samir Abu al-Ainin, importante comandante delle Brigate Ezzedin al-Qassam ucciso a Samarra, in Iraq, mentre combatteva nelle fila del ISIS. Secondo l’intelligence siriana sarebbero decine gli appartenenti ad Hamas che stanno combattendo al fianco del ISIS, tutti inviati come addestratori dai vertici di Hamas.
Ma la cosa più preoccupante e che si è sviluppata molto di recente, è il collegamento tra Hamas e i gruppi salafiti legati al ISIS che operano nel Sinai. Questa volta è l’intelligence egiziana a segnalarlo. Alcuni esponenti di Hamas sarebbero stati uccisi dalle forze egiziane durante una operazione antiterrorismo nella penisola del Sinai. Tra di loro importanti comandanti delle Brigate Ezzedin al-Qassam che stavano cooperando con l’ISIS per portare un importante attacco contro la città di Eilat e contro alcune località israeliane lungo il confine con il Sinai.
Hamas continua a negare di cooperare con l’ISIS e sostiene addirittura di combatterlo, ma in realtà già da diversi mesi ha avviato una proficua collaborazione militare con l’ISIS o con gruppi ad esso legato. Non lo nega per ragioni ininfluenti, ad Hamas interessa moltissimo avere l’appoggio iraniano ed è chiaro che se venisse fuori un suo collegamento con l’ISIS a Teheran toglierebbero di nuovo l’appoggio ai terroristi palestinesi, cosa che comunque potrebbe essere già avvenuta. Non è un caso infatti che proprio ieri la Jihad Islamica, sostenuta da Teheran, si è detta disposta ad accettare il cessate il fuoco basato sulla proposta egiziana, una presa di distanza da Hamas che invece si rifiuta categoricamente di accettare il cessate il fuoco proposto dall’Egitto.
E poi ci sono sempre i media occidentali che vergognosamente sostengono Hamas. Un collegamento con l’ISIS farebbe cadere tutto il castello di carta costruito intorno alla figura di Hamas come “gruppo resistente” e non come gruppo terrorista. Sarebbe davvero un brutto colpo, così tutti fanno finta di non vedere quello che invece è evidentissimo: Hamas e ISIS sono la stessa cosa.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi
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