Scontro ONU-Israele su cooperante collaboratore di Hamas arrestato

26 Agosto 2016

E’ scontro aperto tra ONU e Israele sulla vicenda di Waheed Abd Allah Bossh, il dipendente della UNDP (UN Development Programme) accusato dalla magistratura israeliana di aver collaborato con Hamas e di aver girato ai terroristi fondi dell’ONU e di una ONG per usi terroristici. L’ONU pretende da Israele che all’uomo venga riconosciuta l’immunità diplomatica, cosa che lo Stato Ebraico si rifiuta di fare.

Lo scontro tra ONU e Israele è emerso ieri quando l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha rivelato che l’ufficio per gli affari legali delle Nazioni Unite aveva emesso una lettera formale nella quale si richiede il rilascio immediato di Waheed Abd Allah Bossh in quanto membro dello staff delle Nazioni Unite e quindi in possesso di immunità diplomatica.

La risposta di Gerusalemme è stata pressoché immediata ed è stata affidata proprio all’ambasciatore Danny Danon il quale in una dichiarazione rilasciata ieri sera ha detto che «Israele non concede l’immunità ai terroristi che voglio nuocere ai nostri cittadini» aggiungendo poi che «Israele rispetta la legge e agisce secondo il Diritto internazionale e continuerà a farlo anche in questa occasione» negando quindi la scarcerazione del collaboratore di Hamas che agiva sotto i vessilli dell’ONU.

La questione era nota da qualche giorno tanto che un gruppo di esperti di Diritto Internazionale del Ministero degli Esteri e della Difesa israeliani si sono recati a New York per dare sostegno legale alla rappresentanza israeliana alle Nazioni Unite. Secondo l’ufficio dell’ambasciatore Denny Danon le Nazioni Unite pretendono che ogni suo dipendente usufruisca del privilegio dell’immunità diplomatica a prescindere dal reato da essi commesso. E’ una cosa inaccettabile per qualsiasi Stato di Diritto in quanto porrebbe un qualsiasi dipendente ONU nelle condizioni di poter delinquere o, come nel caso di Waheed Abd Allah Bossh, di poter aiutare un gruppo terrorista, senza poter essere perseguito legalmente.

La richiesta avanzata dalle Nazioni Unite è doppiamente preoccupante, non tanto per le implicazioni legali nel campo del Diritto internazionale, quanto piuttosto perché dimostra che per le Nazioni Unite se un loro dipendente di alto livello aiuta i terroristi è tutto perfettamente nella norma e, anzi, pretenderebbe che ad esso vengano forniti privilegi riservati a persone che svolgono un lavoro onorevole e non a quelle che aiutano i terroristi.

La UNDP si è detta molto preoccupata dalla dura risposta di Israele anche se ha promesso una “rigorosa indagine interna” per appurare sia le accuse mosse da Israele al loro dipendente che il meccanismo di aiuto a Gaza.

Ed è proprio sul meccanismo umanitario a Gaza, in Giudea e Samaria che Israele pone l’accento. E’ ormai ampiamente dimostrato che la leadership palestinese incanala molti dei fondi destinati allo sviluppo nei conti personali dei dirigenti di Hamas e Fatah quando non verso i gruppi terroristi. E’ una cosa che va avanti da decenni alla quale si aggiunge lo scandalo della UNRWA che opera sostanzialmente solo per fomentare odio e per rendere impossibile qualsiasi convivenza tra israeliani e palestinesi. A queste persone l’ONU vorrebbe che sia garantita l’immunità invece di perseguirle come sarebbe normale fare.

La questione verrà dibattuta anche oggi alle Nazioni Unite. I diplomatici dell’ONU lamentano il fatto che Israele non ha ancora dato loro libero accesso alle prove raccolte dallo Shin Bet in merito alla cooperazione tra Waheed Abd Allah Bossh e Hamas. Secondo il servizio segreto interno israeliano il dipendente dell’ONU avrebbe deviato milioni di dollari dell’ONU e della ONG World Vision nelle casse dei terroristi invece che indirizzarli al loro scopo che era lo sviluppo delle aree palestinesi e la ricostruzione di Gaza. Secondo alcuni media filo-palestinesi Israele avrebbe contro anche alcun diplomatici teoricamente amici come gli americani, britannici e australiani che chiedono a Gerusalemme di fornire le prove del coinvolgimento di Waheed Abd Allah Bossh con Hamas, anche se classificate, oppure di liberarlo. Oggi o nei prossimi giorni lo Shin Bet deciderà quali informazioni dare alle Nazioni Unite senza tuttavia compromettere la rete di informatori che ha portato all’arresto del dipendente delle Nazioni Unite colluso con i terroristi.

Scritto da Paola P.

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