L’Iran è a un millimetro dalla bomba atomica. Lo certificano due dei maggiori esperti mondiali, David Albright e Sarah Burkhard, nel loro ultimo rapporto.
Secondo i due ricercatori nelle ultime settimane la corsa verso l’atomica degli Ayatollah è diventata frenetica, tanto che pure gli americani se ne sono accorti.
E si perché il vero problema sono proprio gli americani, senza nessuna distinzione di partito. L’Iran ha avuto quasi 16 anni per costruirsi l’atomica senza quasi alcun disturbo.
Otto anni della Amministrazione Obama durante i quali sotto l’ombrello dell’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA) hanno potuto progredire pressoché indisturbati in quanto Obama ha impedito a Israele di fare quello che andava fatto.
Stessa cosa nei quattro anni di Amministrazione Trump, il quale è uscito “trionfalmente” dall’accoro sul nucleare iraniano, senza tuttavia fare niente altro per impedire agli iraniani di procedere addirittura più velocemente nella loro corsa verso la bomba. Trump ha sempre negato a Israele l’unico ordigno in grado di distruggere le centrali iraniani, le bombe bunker buster.
Infine gli ultimi quattro anni di amministrazione Biden durante i quali l’America ha cercato in tutti i modi di riattivare il JCPOA, senza riuscirsi. Anzi, convinti fino all’ultimo di poterci riuscire hanno allentato così tanto la morsa sull’Iran che a un certo punto sembrava quasi che invece di controllare andassero a suonare al campanello degli Ayatollah e chiedessero: «scusate, state costruendo una bomba atomica?»
In questi terribili 16 anni, gli iraniani hanno potuto costruire praticamente indisturbati il cosiddetto “asse della resistenza”. Hanno potuto riempire di missili e droni gli arsenali di Hezbollah in Libano e quelli degli Houthi nello Yemen. Si sono “appropriati” dell’Iraq (meno il Kurdistan). Ma più importante di tutto, hanno messo in piedi un programma balistico impressionante, tanto che persino la Russia, oltre ai droni, compra i temibili missili iraniani.
Tre Presidenti americani, Obama, Trump e Biden, hanno impedito a Israele di fare qualcosa contro l’Iran. E dove non lo hanno platealmente impedito, non hanno fornito allo Stato Ebraico i mezzi per fare quello che andava fatto.
Oggi gli Ayatollah sono ad un millimetro di distanza dalla bomba atomica, hanno infiammato indisturbati tutto il Medio Oriente e ancora, nonostante tutto, c’è chi chiede a Israele di essere “moderato” in una eventuale risposta ad un attacco iraniano. È Israele che non deve andare verso una “escalation”. È l’apoteosi dell’imbecillità.
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