Siria (Rights Reporter) – Le forze armate degli Stati Uniti hanno lanciato un attacco contro truppe che sostengono il Governo siriano anche se non si tratterebbe di forze dell’esercito regolare siriano.

Lo rendono noto gli stessi Stati Uniti che spiegano l’attacco con la necessità di difendere le forze antigovernative sostenute da Washington (Syrian Democratic Forces – SDF) trovatesi sotto pesante attacco di artiglieria da parte di oltre 500 assalitori filo-governativi.

E’ stato un funzionario governativo americano a spiegare alla stampa come si è arrivati all’attacco, un fatto se non unico, raro.

La zona dell’attacco è quella ricca di giacimenti petroliferi di Khusham, liberata dalle forze anti-Assad e dove da diverse settimane gli Stati Uniti avevano notato un importante accumulo di uomini e mezzi, come se Damasco stesse pensando di riprendersi quella zona dopo che a liberarla erano stati i ribelli sostenuti e coadiuvati da Washington.

L’attacco americano è scattato quando almeno 500 uomini fedeli al regime siriano hanno preso d’assalto le posizioni dei ribelli con artiglieria pesante, colpi di mortaio e persino carri armati. Le forze armate americane, in accordo con gli alleati sul terreno, hanno quindi condotto alcuni raid aerei accompagnati da azioni di terra per fermare l’attacco delle forze fedeli al regime di Bashar Assad. Secondo il funzionario americano l’attacco americano avrebbe causato la morte di oltre 100 militari filo-governativi.

Un messaggio a Erdogan?

L’attacco americano in difesa dei miliziani del SDF non è stato solo una rarità, ma la sua violenza e la sua “decisione” nell’attaccare le forze fedeli ad Assad ha fatto pensare ad un altro dittatore che sta cercando di appropriarsi di territorio siriano liberato da altri, Erdogan.

Il dittatore turco sta attualmente attaccando le forze curde nella regione di Afrin, una regione dove però non ci sono militari americani a coadiuvare i ribelli. Ma nei giorni scorsi Erdogan ha più volte ribadito di voler attaccare anche l’area di Manbij dove invece i curdi sono coadiuvati da militari americani sul terreno. Una situazione quindi molto simile a quella di Khusham. La scorsa settimana la Turchia era arrivata addirittura a minacciare gli Stati Uniti di non interferire ad Afrin e di lasciare la zona di Manbij. La risposta americana ai diktat turchi potrebbe essere stata proprio l’attacco di Khusham.