Il dittatore turco Recep Tayyip Erdogan si incontrerà oggi a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin per discutere ed eventualmente coordinare eventuali azioni congiunte dopo che nelle scorse settimane si sono fatte sempre più insistenti le voci di una espulsione della Turchia dalla NATO.
La crisi tra la Turchia e la NATO si è acuita a causa dell’acquisto da parte di Ankara di sistemi antiaerei S-400 russi, una mossa che secondo i generali della NATO metterebbe a repentaglio la sicurezza dell’Alleanza Atlantica.
La crisi tra la NATO e la Turchia si è ulteriormente aggravata pochi giorni fa quando gli Stati Uniti hanno annunciato di aver bloccato la consegna dei caccia F-35 alla Turchia, una mossa che si dice abbia fatto letteralmente infuriare Erdogan.
Non risulta che il viaggio di Erdogan in Russia fosse programmato, il che fa ritenere agli analisti che le recenti tensioni tra NATO e Turchia abbiano spinto i due leader a decidere di vedersi per coordinare eventuali azioni congiunte nei teatri dove Russia e Turchia cooperano, in particolare quello siriano.
Durante le recenti celebrazioni per il 70esimo anniversario della nascita della NATO tenutesi a Washington, il Ministro degli Esteri turco, Melvut Cavusoglu, aveva detto di ritenere inaccettabile il blocco delle consegne degli F-35 alla Turchia pur ribadendo che ormai l’affare con la Russia per l’acquisto degli S-400 fosse concluso e irreversibile.
In quella occasione il Ministro degli Esteri turco parlando con i giornalisti aveva anche fatto intendere che se la situazione non si fosse sbloccata, la Turchia ne avrebbe tratto le dovute conclusioni, ventilando nemmeno troppo velatamente il passaggio di Ankara sotto l’influenza di Mosca.
E’ prevedibile quindi che l’odierno viaggio di Erdogan a Mosca sia la prima parte della messa in pratica della velata minaccia lanciata a Washington da Melvut Cavusoglu.
E’ vero che Russia e Turchia hanno diversi interessi geo-strategici in comune, a partire da un accordo sulla spartizione della Siria che da quando è stato siglato lo scorso anno (il terzo contraente era l’Iran) ha subito diverse variazioni a causa delle conquiste territoriali dei curdi sostenuti dagli Stati Uniti, ma l’impressione che al centro dell’incontro odierno tra Erdogan e Putin ci sia l’eventuale uscita della Turchia dalla NATO è molto forte.