Troppi amici di Putin in occidente. E per favore basta balle sul Donbass

7 Aprile 2022

Ci sono troppi amici di Putin in occidente tanto che ancora ieri sera in diverse televisioni “importanti commentatori” continuavano ad affermare che l’unico modo per finire la guerra era che l’Ucraina cedesse alle pretese del boia di Mosca.

Da fastidio l’arroganza del popolo ucraino che invece di arrendersi non ci pensa nemmeno. Da fastidio il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che le canta alle Nazioni Unite sputtanandole in mondovisione ed evidenziando con chiarezza la loro totale inutilità.  

Infastidisce molti l’arroganza di questo popolo. Per assurdo infastidisce proprio chi li dovrebbe sostenere a livello ideologico, quei sovranisti che si definiscono “patrioti”. Chi è più patriota del popolo ucraino? La resistenza ucraina non è forse il simbolo stesso del patriottismo?

Ma soprattutto gli amici di Putin sono infastiditi dal fatto che la ferma resistenza ucraina ha evidenziato come Vladimir Putin non sia un pericolo solo per l’ucraina ma per tutto il mondo libero.

Putin è un nemico pericolosissimo per l’occidente, chi lo nega o è in malafede o non ha capito il rischio reale che corriamo.

Chi sostiene che l’Ucraina si dovrebbe arrendere per mettere fine alla guerra, che non si dovrebbero mandare armi a Kiev altrimenti la guerra non avrà fine, chiede che il popolo ucraino si arrenda alla prepotenza della Russia, che dimentichi gli omicidi di massa, gli stupri e tutti gli orrori che i russi hanno inflitto agli ucraini.

E a coloro i quali affermano che la Russia è intervenuta per fermare il “genocidio del Donbass” voglio ricordare i dati ufficiali distribuiti da OSCE (report 342121, 469734 e 511327) e da OHCHR (UAReport19th_EN) riguardanti proprio il conteggio anno per anno dei feriti e dei deceduti di lingue russa e ucraina nella regione e che dimostrano che non c’è stato nessun genocidio nel Donbass dove, anzi, le cose si stavano calmando:

  • 2014-2015: 6.000-8.000 (2.330 deceduti)
  • 2016: 442 (88 deceduti)
  • 2017: 486 (87 deceduti)
  • 2018: 238 (43 deceduti)
  • 2019: 148 (19 deceduti)
  • 2020: 134 (12 deceduti)
  • 2021: 91 (16 deceduti)

Questi dati sono a disposizione di tutti e di certo non sono contestabili perché si tratta di dati forniti da organizzazioni assolutamente sopra le parti. Quindi i mantra che “la guerra è iniziata otto anni fa con decine di migliaia di morti” e che “c’è stato un genocidio nel Donbass” ormai sono superati dai dati ufficiali e attendibili. Tutto il resto è propaganda allo stato puro.

Maurizia De Groot Vos

Italo-Israeliana, Analista senior per il Medio Oriente. Detesta i social ma li ritiene un male necessario. Vive a Bruxelles

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