Come preannunciato qualche giorno fa dal Presidente Trump, gli Stati Uniti stanno iniziando a valutare un cospicuo taglio degli aiuti ai palestinesi. A confermalo è stato ieri un funzionario della Casa Bianca che però non ha indicato a quale tipologia di aiuti stiano lavorando i tecnici americani.

«Stiamo rivedendo la nostra assistenza ai palestinesi alla luce della loro recente condotta» ha affermato il funzionario americano.

Ma la complessità e gli importi degli aiuti ai palestinesi comprendono una spettro molto ampio di intervento, da quelli militari per la polizia della ANP a quelli per lo sviluppo passando per somme importanti destinati alla UNRWA, l’Agenzia dell’Onu creata ad hoc per i finti profughi palestinesi.

Ed è proprio dalla UNRWA che potrebbero partire i tagli americani agli aiuti ai palestinesi, almeno a sentire un altro funzionario americano che mercoledì scorso aveva criticato proprio l’agenzia ONU per i finti rifugiati palestinesi. «Stiamo monitorando l’impatto e l’efficacia dei programmi di aiuti della UNRWA e stiamo controllando alcune segnalazioni che ci sono giunte su alcuni programmi che nulla hanno a che fare con l’assistenza umanitaria» ha detto il funzionario della Casa Bianca ai giornalisti.

Gli Stati Uniti sono il più importante contributore della UNRWA con oltre 350 milioni di dollari l’anno. Nel 2016, ultimi dati disponibili, gli usa hanno versato alla UNRWA ben 368.429.712 di dollari ai quali si aggiungo altri 357 milioni di dollari destinati a progetti di aiuto generico ai palestinesi erogati attraverso USAID (290 milioni di dollari) e per l’assistenza alla sicurezza e alla giustizia (54 milioni di dollari).

Da molto tempo ci battiamo per la chiusura della UNRWA e in diverse occasioni abbiamo denunciato non solo l’illegalità di tale agenzia ma come addirittura venga usata come mezzo per l’incitamento all’odio verso gli ebrei partendo dalle scuole primarie, o come addirittura i suoi insegnanti glorifichino Hitler e invitino i bambini al terrorismo. Nel 2016 se ne accorse anche il Congresso americano ma ancora c’era Obama e non se ne fece nulla.

Secondo alcune voci però il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, starebbe lavorando dietro alle quinte per convincere il Presidente Trump a non tagliare i fondi destinati alla UNRWA in quanto un atto del genere potrebbe destabilizzare gravemente la Striscia di Gaza che da quegli aiuti dipende quasi totalmente. Non è una cosa che ci trova molto d’accordo anche perché attraverso USAID si potrebbe continuare ad assistere la Striscia di Gaza senza per questo passare per la UNRWA di cui continuiamo a chiedere la chiusura.