Aiuti ai palestinesi: Trump mette mano al più grande sperpero di denaro della storia

3 Gennaio 2018

Finalmente si parla di taglio degli aiuti ai palestinesi, cioè del più grande sperpero di denaro pubblico della storia moderna. Ne parliamo (inascoltati) da anni, da anni denunciamo la scomparsa di miliardi di dollari che sarebbero dovuti essere destinati allo sviluppo del cosiddetto popolo palestinese e invece finiscono nei conti svizzeri o nell’appoggio al terrorismo islamico.

Negli anni scorsi abbia scartabellato gli aiuti ai palestinesi forniti dall’Unione Europea scoprendo di fatto un business enorme piuttosto che una operazione umanitaria. Per questo abbiamo chiesto ufficialmente lumi alla Commissione Europea la quale ci ha risposto senza però convincere sull’uso che ne fanno i palestinesi dei soldi pubblici. Abbiamo denunciato il fatto che per i cosiddetti “profughi Palestinesi” (finti profughi) il mondo spende più che per qualsiasi altro profugo. Abbiamo denunciato il fatto che il 30% degli aiuti europei ai palestinesi finisce per finanziare il terrorismo, ma nessuno ci ha risposto, come se gli aiuti ai palestinesi fossero una cosa intoccabile e non criticabile. Insomma, quello degli aiuti ai palestinesi è da decenni lo scandalo più grande del mondo nonostante la storia abbia dimostrato che sono serviti principalmente a due cose: arricchire i boss palestinesi e finanziare il terrorismo.

In diverse occasioni si è parlato di tagliere gli aiuti ai palestinesi e ne abbiamo gioito salvo poi accorgerci che quei tagli promessi o minacciati non venivano affatto effettuati.

Ieri il Presidente Trump ha Twittato che non intende pagare più i palestinesi e ha fatto intendere che non erogherà i soliti 300 milioni annui di aiuti destinati alla cosiddetta Palestina, che non intende finanziare chi non vuole parlare di pace.. Se almeno lui manterrà la promessa sarà un fatto storico, qualcosa che toccherà la cosa più preziosa per i boss palestinesi: il denaro.

Ci aspettiamo seriamente che il Presidente Trump mantenga la promessa fatta, non tanto per la cifra (che comunque non è poco) ma piuttosto perché potrebbe spingere altri a farsi le stesse domande che si è posto il Presidente americano e magari a deviare quel denaro verso chi veramente ne ha bisogno come molti paesi africani o paesi colpiti da calamità.

Le parole di ieri del Presidente Trump ci hanno ricordato una magnifica lettera aperta destinata ai palestinesi scritta nel 2014 da Ruth Nibal Raimondi nella quale chiedeva: volete la pace? Dimostratelo. Ecco, ora quella domanda noi la vorremmo girare al mondo intero. Volete la pace in medio Oriente? Dimostratelo tagliando i fondi a chi li usa per fare la guerra o per arricchirsi e non per costruire la pace.

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